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La Lnd si è espressa a tarda notte: l'obiettivo è far ripartire i campionati regionali di vertice con un protocollo sanitario ad hoc e contributi straordinari alle società
Con un format rivoluzionato, l'obiettivo di Sibilia e del Consiglio Direttivo è quello di far ripartire i campionati d'Eccellenza, di serie C1 di calcio a 5 (maschile e femminile) e di serie C femminile. Blocco totale delle retrocessioni e mantenimento della categoria per chi deciderà di non scendere in campo. Ma come fare nelle "zone rosse"?

ROMA. La decisione è arrivata a tarda notte, dopo una lunghissima, approfondita e dibattuta discussione: il Consiglio Direttivo della Lega Nazionale Dilettanti si è espresso all'unanimità riguardo alla ripartenza dei campionati regionali di vertice, ovvero tutti quei tornei che hanno un collegamento diretto con le competizioni nazionali organizzate dalla Lnd.
Le difficoltà non mancano, i punti interrogativi permangono, e non potrebbe essere altrimenti, ma si farà di tutto per favorire la ripresa dei campionati d'Eccellenza, di serie C1 di calcio a 5 (maschile e femminile) e di serie C femminile.
Il Presidente Cosimo Sibilia, che oggi sarà rieletto alla guida della Lega Nazionale Dilettanti con il trentino Ettore Pellizzari nel ruolo di vice presidente vicario, assieme ai Consiglieri Federali in quota Lnd chiederà alla Figc di predisporre un protocollo sanitario ad hoc per i campionati sopracitati e, contemporaneamente, di erogare un contributo straordinario alle stesse società per coprire (o abbattere in maniera sensibile) le spese legate a tamponi e sanificazione degli ambienti interessati.
Ma le proposte non sono finite qui: la Lega Nazionale Dilettanti chiederà altresì alla Figc la possibilità di modificare (ovviamente: non vi sono i tempi per pensare ad una conclusione naturale dei tornei) il format dei campionati (chiusura del girone d'andata e stop? chiusura dell'andata e playoff allargati?) e, in deroga all'articolo 49 delle Noif, di bloccare le retrocessioni in ogni categoria.
Un ultimo punto riguarda le società che, per qualsiasi motivo, decideranno di non riprendere l'attività: a queste si vorrebbe garantire il mantenimento della categoria senza dover scendere in campo. Questo è decisamente un punto controverso, che potrebbe "minare" qualsiasi ripresa dell'attività: se più della metà delle realtà coinvolte decidesse di rinviare la ripresa alla prossima stagione, che senso avrebbe far riprendere i campionati e che regolarità avrebbero dei tornei che, già di per sé, sono assolutamente "anormali"?
La "palla" passa ora alla Figc, ma non basterà il beneplacito del Consiglio Federale per pensare concretamente ad una ripartenza e individuare le date per il ritorno in campo. Servirà l'ok del Governo (che, in questo momento, non c'è) e poi, come ci si comporterà in casi di "zona rossa"?
“Promuovere il calcio e giocarlo é la nostra missione - queste le parole del presidente Cosimo Sibilia - e porre le condizioni per la ripresa dei nostri massimi campionati regionali rappresenta un segnale di speranza per tutto il movimento del calcio dilettantistico. Ma dobbiamo essere consapevoli della grande responsabilità di questa scelta e di complessità che ricadono non solo sulla Lega Nazionale Dilettanti, ma anche su tutti quelli che hanno aperto a questa prospettiva, alimentando le speranze di club e tesserati. Quella disponibilità deve essere confermata, su tutti i fronti, soprattutto quelli economici, altrimenti ogni sforzo sarà stato vano”.
Ogni decisione riguardate, invece, i campionati a carattere provinciale sarà demandata ai singoli Comitati Regionali e Provinciali Autonomi, che affronteranno la questione nelle prossime settimane.