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La Serie B del Südtirol parte dal “nuovo” stadio Druso (FOTO e VIDEO): “Come a Marassi la struttura si può chiudere con due curve per una capienza da 10mila posti”
Dopo il restyling da 18 milioni di euro lo stadio Druso è già a norma per ospitare le gare in casa del Südtirol in Serie B, ma aggiungendo due curve la capienza potrebbe raddoppiare. Kompatscher: “Non siete solo la squadra bandiera della provincia di Bolzano, ma siete veri e propri ambasciatori della nostra terra”
BOLZANO. Era il 1948 quando la squadra di calcio del F.C. Bolzano giocò la sua prima e ultima stagione in Serie B. Un’altra epoca, quando le vittorie valevano solo 2 punti e il campionato cadetto non era nemmeno a girone unico. Da allora nessun’altra squadra del Trentino-Alto Adige era mai riuscita a conquistarsi un posto in Serie B. Questo almeno fino alla scorsa domenica, 24 aprile, quando il Südtirol si è imposto per 2 a zero sul campo della Triestina concludendo il girone A della Serie C al primo posto e guadagnandosi la promozione diretta. Un’annata eccezionale conclusa con appena due sconfitte, soltanto 9 reti subite e un bottino complessivo di 90 punti.
Con il salto di categoria sono previste maggiori entrate dai diritti televisivi che vengono venduti perfino in Giappone. SI tratta di una vetrina importante per la città e la Provincia di Bolzano. In questo senso il miglior biglietto da visita non può che essere lo stadio Druso, la casa del Südtirol intitolata Nerone Claudio Druso, militare e politico Romano che durante le guerre Retico-Germaniche fece costruire il primo ponte sul fiume Isarco nella zona dove oggi sorge Bolzano. Questo stadio, costruito nel 1936, è proprietà del Comune di Bolzano e nel corso negli anni ha subito diversi restyling .
La struttura è stata rinnovata per la prima volta in maniera importante nel 2000. Nell’aprile 2019 invece, sono stati effettuati grandi lavori di ristrutturazione che hanno riguardato il campo e le tribune orientali, che sono state ampliate e completamente rinnovate. Il progetto, seguito dallo studio di architettura Dejaco di Bressanone (con i lavori effettuati dalla Mak Costruzioni di Lavis e dalla Mader di Vipiteno), ha mantenuto in parte le due vecchie tribune, la “Canazza” (con un settore dedicato agli ospiti) verso l’Isarco e la “Zanvettor” su viale Trieste. Il campo è stato spostato, è stato installato un sistema di riscaldamento del prato ed è stato posato anche un nuovo manto erboso.
Tre anni di lavoro e un costo complessivo di poco superiore ai 18 milioni di euro, di cui 13,2 milioni finanziati dalla Provincia e i restanti dal Comune di Bolzano, per poter riconsegnare uno stadio modello pienamente rispondente alle normative vigenti per l’omologazione: la capienza della struttura infatti, raggiunge i 5.539 posti, in linea con gli standard della Serie B. Ora al piano terra della tribuna Zanvettor trovano spazio tutti i locali (spogliatoi) necessari agli atleti, nonché sala stampa e sala lavoro per giornalisti e fotografi. Numerose pure le nuove infrastrutture di servizio.

Serie B però, vuol dire anche piazze sportive di grande tradizione e così gli attuali posti a disposizione potrebbero diventare “stretti”, lo stadio Druso comunque ha un asso nella manica e potrebbe “allargarsi” per accogliere più tifosi. “Questa è una struttura meravigliosa”, commenta a Il Dolomiti Roberto Zanin, consigliere comunale di Bolzano e fino all’estate del 2020 vicepresidente squadra. “Le nuove tribune sono state rinnovate e pensate appositamente per poter essere chiuse in futuro da due curve, in modo da raggiungere 10mila posti. Le curve rappresentano un jolly da giocare qualora se ne presentasse la necessità – prosegue Zanin – in alternativa si può pensare a delle strutture prefabbricate più facili da montare anche se con una capienza minore. Lo stadio potrebbe comunque chiudersi sul modello di Marassi a Genova, perché in proiezione c’è la possibilità di crescere”.
Nei giorni scorsi anche il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, ha voluto complimentarsi con la squadra per il risultato raggiunto: “Il Südtirol merita questo traguardo, dimostrazione evidente di come programmazione, sacrifici e lavoro, in campo e dietro le quinte, portino sempre a grandi risultati”, ha dichiarato di fronte ai giocatori, allo staff e ai dirigenti biancorossi, aggiungendo: “Siamo orgogliosi e fieri del risultato ottenuto. Non ci sono superlativi per esprime tutta la gioia di tutto il territorio”.
Il presidente della Provincia ha ricordato come anche la politica abbia fatto “la propria parte nelle infrastrutture, centro sportivo e stadio, e ora è fiera di quello che uno splendido gruppo di persone ha saputo fare in questa annata favolosa. Voi – ha concluso Kompatscher, riferendosi a giocatori e staff – non siete solo la squadra bandiera della provincia di Bolzano, ma siete veri e propri ambasciatori della nostra terra e delle qualità che desideriamo rappresentare”.