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Il ministro Costa contro Fugatti: “Gli orsi al Casteller? Fosse per me non sarebbero mai finiti in gabbia”
Il Consiglio di Stato lascia libera Jj4, il ministro all’ambiente Costa esulta: “Sosteniamo le associazioni che portano avanti queste battaglie, siamo al loro fianco. È tempo di trovare la giusta via per una pacifica convivenza fra uomini e orsi”

TRENTO. “Hanno vinto il buon senso e la libertà”, così il ministro all’ambiente Sergio Costa interviene dopo la recente pronuncia del Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso presentato dalla Leal-Lega Antivivisezionista per chiedere che Jj4 non fosse catturata. “Non posso che ringraziare le associazioni che portano avanti queste battaglie – afferma Costa – che noi vogliamo sostenere e per le quali noi, attraverso l’avvocatura dello Stato, ci siamo costituiti al loro fianco”.
In questi mesi molte persone e associazioni hanno contatto il ministro per chiedere un suo intervento nella gestione degli orsi in Trentino. “Fosse per me – spiega il ministro all’ambiente – non solo lo avrei già fatto ma addirittura non sarebbero mai finiti in gabbia. Se io e il Ministero dell’ambiente avessimo gli strumenti per evitare questa ingiustizia, statene certi, lo avremmo già fatto. Ma la Provincia di Trento è una provincia autonoma, il che significa che su molti temi può agire, appunto, in autonomia, senza rendere conto al resto dello Stato. Ciò non significa che io sia rimasto a guardare o che me ne voglia lavare le mani”.
È anche in questo senso che va letta l’ispezione dei carabinieri del Cites alla struttura del Casteller. “Ne è emersa una relazione agghiacciante”, sottolinea Costa che poi ricorda il “no” ricevuto dai presidenti di Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Lombardia e Veneto ai quali era stato chiesto di aprire le porte delle loro aree protette per accogliere alcuni orsi trentini. “Siamo stati al fianco delle associazioni e a tutte le iniziative legali che hanno intrapreso a difesa dei nostri orsi e oggi, finalmente, è stato ottenuto un primo, importante risultato che consente di tenere in libertà Gaia, ma il lavoro non finisce qui”.
Infatti il ministro fa sapere di aver demandato al proprio dicastero la creazione di una cabina di regia “per affrontare il tema degli orsi in Trentino in modo sistematico, perché oggi si tratta di Papillon ma domani potrebbe essere qualche altro esemplare di questa splendida specie che per le ragioni più astruse potrebbe essere braccato e rinchiuso anche lui. È tempo – conclude Costa – di trovare la giusta via per una pacifica convivenza fra uomini e orsi, due specie che abitano il nostro Bel Paese da lungo, lungo tempo”.