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Slavc e Giulietta sempre insieme dopo 8 anni, la coppia di lupi “trentina” ha dato alla luce una nuova cucciolata con 7 piccoli
Sono considerati i capostipite dei lupi del Trentino perché da quando sono arrivati sul territorio provinciale, 8 anni fa, Slavc e Giulietta sono sempre rimasti insieme. Questa stagione hanno dato alla luce una nuova cucciolata, i forestali: “Si tratta di 7 piccoli che confermano la vitalità della coppia, nonostante la loro non più giovane età”
TRENTO. Gli esperti li considerano i capostipite dei lupi del Trentino perché Slavc e Giulietta (QUI la loro incredibile storia) da quando sono arrivati sul territorio provinciale dalla Lessinia, nell’ormai lontano 2012, non si sono più lasciati procreando decine di cuccioli. Piccoli che una volta cresciuti si sono dispersi o hanno dato origine a nuovi branchi.
Oggi, a distanza di 8 anni dal loro arrivo, gli esperti della Pat hanno certificato la nascita dell’ennesima cucciolata: “Si tratta di 7 piccoli – spiega il report sui grandi carnivori di settembre – che confermano la vitalità della coppia alpha, nonostante la loro non più giovane età”. Infatti, Slavc è un esemplare di 10 anni mentre la compagna ne ha almeno altrettanti. Slavc e Giulietta non sono gli unici lupi ad aver procreato, gli esperti hanno raccolto altre segnalazioni: 4 cuccioli sono nati sull’altopiano delle Vezzene e altri 4 nella zona del Carega.
Per quanto riguarda i danni al patrimonio zootecnico si sono registrati 14 eventi, quasi tutti nel Trentino orientale, dove si concentra la maggior parte dei branchi attualmente presenti in provincia. Le predazioni da lupo hanno solitamente riguardato ovicaprini, in particolare pecore, con alcuni animali morti e/o dispersi, mentre durante l’attacco a malga Laghetti di Pieve Tesino 38 ovini sarebbero caduti in un dirupo dopo essere stati spaventati dai lupi. Peraltro, si segnala un tentativo di predazione sventato grazie alla presenza di rete elettrificata, pastore e cani da guardiania posti a difesa di un gregge nella zona di Passo Fedaia, segno che con la giusta prevenzione la convivenza è possibile.
Nel corso di settembre, rispetto al mese precedente, i forestali hanno registrato una netta diminuzione delle segnalazioni relative ad avvistamenti e danni riconducibili agli orsi. Gli episodi hanno riguardato perlopiù il patrimonio agricolo, soprattutto con il consumo di uva da vigneti situati a margine del bosco. Come di consueto in questo periodo i danni al patrimonio apistico sono stati molto limitati (un solo caso registrato). Pochi pure i danni al patrimonio zootecnico, soli 6 eventi registrati (metà di questi opera di M49-Papillon prima della cattura).
La Pat segnala due investimenti stradali, uno a Comano Terme e l’altro in bassa Val di Sole, che fortunatamente non hanno avuto conseguenze gravi né sulle persone né sui plantigradi coinvolti. L’abbondante disponibilità alimentare, in particolare di faggiola (il seme del faggio, molto nutriente e apprezzato dagli orsi) probabilmente sta contribuendo alla diminuzione delle segnalazioni nonostante in questo periodo i plantigradi siano in piena fase di iperfagia e dedichino molto tempo ad alimentarsi in vista del letargo. Infine, nessuna segnalazione della lince B132, l’unica presente in Trentino.