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Troppi danni alla fauna ittica trentina: la Pat dà il via libera all'abbattimento di 120 cormorani all'anno
La Provincia di Trento ha deliberato su proposta dell'assessora Giulia Zanotelli di formare dei cacciatori che abbattano almeno 120 cormorani all'anno. Questi animali, esponenzialmente cresciuti di numero negli ultimi decenni, si nutrono infatti di pesci anche pregiati, come la trota marmorata, danneggiando la pesca

TRENTO. Intervenire con azioni di disturbo, dissuasione e abbattimento di almeno 120 capi all'anno. Sono questi i provvedimenti adottati dalla giunta provinciale trentina per contenere il numero di cormorani in Trentino. Troppi, infatti, gli esemplari di questi uccelli acquatici, che, nutrendosi di pesci, hanno un grosso impatto sulle specie ittiche presenti nel territorio provinciale.
La proposta, promossa dall'assessora con la delega alla caccia e alla pesca Giulia Zanotelli, punta a limitare i danni che questi animali arrecano alla fauna ittica, specie a quella di pregio, come le trote marmorate. Per le attività suddette, come avvenuto già in passato, saranno dei cacciatori abilitati a intervenire. Il tutto dopo essere stati formati attraverso un corso di formazione organizzato dal Servizio Foreste e Fauna della Provincia.
La presenza del cormorano in provincia ha visto un notevole incremento negli ultimi decenni. A partire dagli anni '90 questo animale ha preso posto nella fauna del nostro territorio, aumentando il proprio numero e passando dagli oltre 300 del 2018 ai quasi 600 del 2020. Il suo impatto sull'ambiente tipico della trota marmorata (fiumi, torrenti nel fondovalle e laghi), se ne deduce, è quindi consistentemente incrementato.
Per questo la deliberazione adottata dalla giunta provinciale stabilisce il rinnovo dell'attivazione di deroghe previste dalla legge sulla caccia, già adottate in passato e, nell'ultimo caso (legge del 2015), scaduta proprio a marzo di quest'anno.
In cosa consisterà questa delibera? Oltre ad azioni di disturbo, il provvedimento prevede che si abbatta annualmente almeno il 20% della popolazione di cormorani che sverna in Trentino. La rendicontazione di questa attività, svolta tra l'inizio d'ottobre e il 15 marzo, sarà inviata all'Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.