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“Il Bus rapid transit è un prezzo che le valli pagano alle Olimpiadi”, il 'no' di Transdolomites al progetto della Provincia: “Meglio il treno”
"I tempi di costruzione della ferrovia sono più lunghi e i costi di costruzione più onerosi, ma, va detto chiaramente, ben diversi e maggiori sono i benefici che garantisce il treno rispetto al bus rapid transit". Le motivazioni del 'no' di Transdolomites al progetto della Provincia dedicato alle valli di Fiemme e Fassa

TRENTO. "Il Bus rapid transit è un prezzo che le valli pagano alle Olimpiadi perché questo evento ha impresso un’accelerazione nella direzione di questa soluzione. Come associazione presenteremo le nostre ". Questa, la promessa di Massimo Girardi, presidente dell'associazione Transdolomites, che a Il Dolomiti un mese fa anticipava quanto oggi è stato impresso su carta: otto facciate colme di osservazioni, riassunte infine estrapolando i passaggi più qualificanti e accessibili alla comprensione della pubblica opinione, col fine di dichiarare la propria in merito al progetto "Brt".
“La Provincia Autonoma di Trento ha la giusta ambizione di perseguire l’obiettivo di incrementare l’utilizzo e la regolarizzazione del servizio di trasporto pubblico nelle valli di Fiemme e Fassa, adottando tecnologie sostenibili – si legge nello scritto elaborato da Transdolomites - nei documenti da essa prodotti viene citato anche il progetto ferroviario (treno d'Avisio) qualificandolo come caratterizzato da altissimi costi, lunghi tempi di realizzazione, mancanza di capillarità di accesso ai paesi e poca flessibilità per adattarsi alle fluttuazioni della domanda”.
Considerazioni della Provincia relative a un “possibile progetto ferroviario”, prese in analisi anche dall’associazione, che al contrario osserva che “i maggiori costi e tempi di costruzione della ferrovia trovano corrispondenza in benefici molto maggiori di quelli offerti dal Brt”.
Il treno, per l’appunto “come evidenziato nei molti documenti tecnici e studi che sono stati prodotti negli scorsi anni, si prefigge obiettivi e risultati più grandi, riuscendo a collegare in 85 minuti Trento a Penia, mentre il progetto Brt dichiara 80 minuti da Cavalese a Penia”, sottolinea Transdolomites, ricordando “la maggiore capacità di trasporto del treno, in grado di ospitare quasi 4 volte le persone di un Brt”.
Alla rapidità del mezzo e all'importante capienza, a favore del progetto ferroviario secondo l'associazione si sommerebbe anche "la totale indipendenza dalla viabilità, con una stazione garantita in ogni paese: una capillarità uguale o di poco inferiore a quella offerta dall’attuale servizio di autobus". Un progetto, quello del treno dell'Avisio di "maggiore attrattività turistica, con supporto nel trasporto per chi approda in zona 365 giorni all’anno (valle di Cembra compresa, che verrebbe invece trascurata con il progetto Brt)".
Sollevata dall'associazione, inoltre, "la questione forza lavoro: le carrozze dei treni possono essere guidate sui binari, senza equipaggio, mentre il Brt necessiterà di un autista per ogni mezzo - ricorda Transdolomites riflettendo infine sui costi - a giudizio di Transdolomites, Brt e treno dell’Avisio non sono comparabili".
"È corretto affermare che i tempi di costruzione della ferrovia sono più lunghi e i costi di costruzione più onerosi, ma, va detto chiaramente, ben diversi e maggiori sono i benefici che garantisce il treno: secondo uno studio commissionato in Svizzera da Transdolomites e di imminente pubblicazione e presentazione negli incontri pubblici del 28 e 29 novembre 2022, per passeggero, le spese di gestione del Brt risulterebbero 1,75 volte più alte di quello del treno - si legge in conclusione - i vantaggi economici del progetto Brt, evidenti per la costruzione dell’infrastruttura, vengono quindi meno quando si considera la gestione, per cui il treno risulta più conveniente a parità di passeggeri trasportati, oltre ad offrire maggiori benefici".