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Pista da skiroll a Tesero, la risposta di Onda alla sindaca: "Fiemme ha altre urgenze da affrontare: si investa nel turismo di qualità e nel recupero dell’ospedale esistente"
A seguito di un'intervista di Ceschini sull'opera prevista al Centro del fondo di Lago, Onda commenta: "La pista frantumerà ulteriormente le superfici private agricole privandole non solo di produzione strategica (il foraggio). Si accentuerà la distruzione dell’ambiente naturale, con gravi ripercussioni sulla biodiversità e sulla fauna selvatica"

TESERO. La pista da skiroll torna a far discutere. "Fiemme ha altre urgenze da affrontare. Prime su tutte la qualità del suo territorio e i servizi alla popolazione": Onda di Fiemme e Fassa risponde così alla sindaca Elena Ceschini, condividendo le osservazioni che alcuni cittadini di Tesero hanno sollevato nei confronti dell'opera prevista al Centro del fondo di Lago, ormai da anni oggetto di dibattito.
"L’argomento era stato accantonato con forza dalla contrarietà lungimirante degli allevatori proprietari di terreni - aggiunge Onda -. Infatti in alternativa è stata costruita una pista nuova, sui pascoli pregiati di passo Lavazè, una struttura inutile imposta dalla amministrazione comunale. Oltre 800 mila euro pubblici gettati, un pascolo frantumato, motivata dal fatto che a Lago era improponibile proprio per la contrarietà del mondo agricolo. Oggi, approfittando dell’agenda olimpica e di denaro che sembra piovere dal cielo, sempre denaro pubblico, la pista viene inserita nel progetto di rifacimento del nuovo costosissimo Centro del fondo (va ricordato, 15,5 milioni di euro, sempre denaro pubblico) nonostante nel dossier olimpico del 2019 nemmeno ve ne sia traccia".
Nel mirino alcune dichiarazioni della sindaca in un'intervista, che "afferma di aver avuto un confronto partecipato con i locali allevatori - dichiara Onda -. Allevatori ben selezionati, come chi estromettere dal confronto democratico: altri allevatori più lungimiranti e più lontani politicamente da lei, le associazioni di volontariato sociale e ambientale. Quindi un programma partecipativo farsesco che nulla a che fare con le direttive europee in materia e con l’Agenda olimpica di Cio 2020, men che meno con il dettato del dossier di candidatura olimpica".
La sindaca garantirebbe però "a tutti i proprietari l’accesso ai loro terreni e che la strada sarà pubblica", riporta Onda. "Ma di quale strada sta parlando? La pista non è una strada. La contraddizione è evidente, come il modo di procedere approssimativo, privo di una visione e certezze. Si voleva e si è fatto solo un favore a una determinata categoria di sportivi in una valle che dispone ovunque di strade, ciclabili, di una pista di skiroll lunga oltre 3 chilometri (Lavazè). L’approssimazione (o forse malafede?) è dimostrata anche dalla variante urbanistica estesa a tutta l’area. Una volta cancellata la destinazione ad area agricola e boscata all’interno di quel perimetro, entro il quale dovrebbe essere realizzata la pista, ogni fantasiosa amministratrice vi potrà inserire quello che vuole. Fosse stata reale la volontà di limitare l’intervento alla sola pista correttezza avrebbe voluto che nella pianificazione si indicasse con precisione il tracciato della pista".
La pista di skiroll perciò andrebbe a "frantumare ulteriormente le superfici private agricole privandole non solo di produzione strategica (il foraggio), ma anche di valore. Il danno sui proprietari sarà diretto e duraturo nel tempo".
Per non parlare di costi a livello ambientale, prosegue la nota, secondo cui "tale pista contribuirà all’accentuazione della distruzione dell’ambiente naturale, con gravi ripercussioni, anche queste definitive nel tempo, sulla biodiversità e sulla fauna selvatica, anche su quella definita minore. Inoltre inciderà negativamente sul paesaggio e sulla attrattività del borgo di Lago. La valle di Fiemme, ovunque, in ogni situazione, non può permettersi alcun ulteriore consumo di suolo libero. La sola politica infrastrutturale saggia è quella del riutilizzo dei beni esistenti"
Un ultimo passaggio. "La sindaca con forza rivendica come lo skiroll completi l’offerta. Ma quale offerta? - conclude Onda -. Come lei, gli amministratori di questa provincia dovrebbero rispondere con forza quali sono i veri bisogni della popolazione di Fiemme. Noi li abbiamo chiari. Investimento nel turismo solo di qualità, nei servizi sociali, partendo dal potenziamento dell’offerta sanitaria, dal recupero strutturale dell’ospedale esistente, dal potenziamento dei servizi assistenziali. Lo sport è attività che contribuisce al consolidamento della salute di noi cittadini. Anche in questo settore c’è solo bisogno di qualità e di evitare sprechi: di territorio, energetici, di paesaggio".