
Emergenza pesticidi in Alto Adige, trovati residui nei [...]

Con il clima primaverile torna l'allarme processionaria: [...]

Con questo riscaldamento globale, niente più neve sotto [...]

Capriolo bloccato in un canale: può la solidarietà [...]

Incidenti stradali con gli ungulati, solo nel Bellunese [...]

Anche in Trentino al via la stagione dei pollini. Fem: [...]

L’acqua del torrente diventa verde-fluorescente e [...]

LE FOTO. L’acqua del torrente si tinge di [...]

Alberi esotici sul territorio alpino, Fondazione Mach e [...]

Nessun via libera all'abbattimento dei lupi, solo una [...]
Abbattimento controllato dei cinghiali affidati ai cacciatori? No, meglio che se ne occupi la Provincia


Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele
Dalla Valle del Chiese i cinghiali si sono spostati anche nelle Giudicarie esteriori recando danni al mais da granella e da foraggio. Due femmine con figli al seguito, dice un funzionario dell’Ufficio agricolo periferico di Tione, distruggono in una notte mezzo ettaro di mais.
E aggiunge: quest’anno la siccità estiva ha spinto i cinghiali verso i prati di mezza montagna in cerca di cibo fresco rappresentato da bulbi e/o da insetti sotterranei. Con conseguente aratura del cotico erboso provocata dal grugno dei selvatici.
L’abbattimento controllato con fucile è l’unico rimedio alla crescita numerica dei cinghiali. Ma va affidata agli operatori del Servizio Foreste e Fauna, non ai cacciatori. Questi si erano impegnati a ricostituire il cotico dei prati devastati dai cinghiali e segnalati dall’Ufficio Agricoltura. Non hanno mai mantenuto fede alla promessa.