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Aceto di mela, vino rosso e zucchero: con le trappole catturati fino a 1.000 adulti a settimana di Drosofila ma gli agricoltori non collaborano


Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele
Durante il mese di novembre nelle trappole di cattura innescate con una miscela di aceto di mela, vino rosso e zucchero usate per monitorare la popolazione della Drosofila, sono stati contati fino a 1000 adulti a settimana. Il tecnologo della Fondazione Mach Alberto Grassi, che coordina l’attività di monitoraggio con la collaborazione dei tecnici di territorio, attribuisce il notevole aumento di catture a due cause congiunte.
Conclusa la raccolta delle mele e dei piccoli frutti, le trappole rappresentano una fonte alternativa di alimentazione per la Drosofila. Il clima fresco favorisce inoltre un prolungamento della vita dell’insetto e la conseguente sovrapposizione di Drosofile adulte delle due ultime generazioni della stagione. A fine novembre il numero di trappole esposte in varie zone del Trentino sarà ridotto come negli ani scorsi da 60 a 30 perché nella stagione invernale gli spostamenti del personale per il controllo sono più onerosi.
Il fenomeno segnalato, afferma Alberto Grassi, dovrebbe però indurre gli agricoltori a collaborare di loro iniziativa al potenziamento della cattura massale esponendo di loro iniziativa trappole innescate con lo stesso liquido attrattivo nelle zone prossime alle coltivazioni danneggiate dalla drosofila. Il suggerimento è stato dato anche negli anni scorsi ma senza ottenere risultati positivi. Nella scelta delle postazioni nelle quali collocare le trappole possono chiedere aiuto ai tecnici di territorio.