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Caso stadio Roma, spunta anche Fraccaro tra le intercettazioni: ''Lanzalone dei nostri, se ha sbagliato, giusto che paghi''
Il ministro per i rapporti con il parlamento viene citato in un'intercettazione, quando Parnasi afferma: "Lanzalone è stato messo a Roma da Grillo per il problema stadio insieme al professore Fraccaro e Bonafede"

TRENTO. "Non sono mai contento, quando una persona in sé viene indagata, ma se ha sbagliato è giusto che ne risponda", così il neo ministro Riccardo Fraccaro sulla vicenda del nuovo stadio della Roma. "Dobbiamo però capire quali sono i motivi degli arresti. Solamente dopo un'analisi attenta si potranno esprimere dei commenti sensati".
Un'operazione quella che ha condotto all'arresto di nove persone e altri sedici indagati nell'ambito della costruzione del nuovo stadio dei giallorossi. Una vicenda che sfiora anche il pentastellato.
Il ministro per i rapporti con il parlamento viene citato in un'intercettazione, quando Parnasi afferma: "Lanzalone è stato messo a Roma da Grillo per il problema stadio insieme al professore Fraccaro e Bonafede".
Il consulente, indicato dall'imprenditore Luca Parnasi (proprietario della società Eurnova che realizza il progetto dello stadio), arrestato insieme a altri cinque collaboratori, come il "risolvo problemi" il "Wolf" nell'intercettazione che cita il grande film "Pulp fiction di Quentin Tarantino": "È colui che ha risolto veramente il tema dello stadio di calcio della Roma, ormai siamo diventati amici. Si chiama Luca Lanzalone", in quel momento viene esautorata di fatto Virginia Raggi, inizialmente contraria al progetto.
Bene puntualizzare, questa indagine colpisce la politica in modo trasversale: non solo il Movimento 5 stelle, che avevano dato il via libera al progetto in modo faticoso, ma anche Forza Italia, Partito democratico e Lega. La presunzione d'innocenza è d'obbligo, ma nell'onda di arresti, quello del super-consulente Luca Alfredo Lanzalone mette in difficoltà soprattutto i pentastellati.
Il consulente Lanzalone lavora per le giunte Pd di Genova e Crema e gestisce fusioni e razionalizzazioni delle società partecipate. La scintilla verso il Movimento scocca nel 2016, quando viene chiamato a affiancare l'amministrazione di Livorno nella procedura di concordato della municipalizzata dei rifiuti.
Quell'operazione si rivela un successo e Lanzalone si guadagna la fiducia di Beppe Grillo e Davide Casaleggio. Il passo in Capitale per affiancare Virginia Raggi nell'agosto del 2016 è brevissimo. È il collegamento tra gli “emissari” dei vertici Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro, oggi entrambi ministri, e la sindaca per districarsi nella difficilissima vicende che vede protagonista l'ex braccio destro Raffaele Marra.
Quindi l'impegno per la costruzione del nuovo stadio, per meno cubature e più attenzione alla sostenibilità ambientale.
A confermare indirettamente le parole del costruttore è la dichiarazione dell'ex M5s Cristina Grancio: "Ho conosciuto Lanzalone insieme a Fraccaro e Bonafede, quando vennero in Campidoglio insieme ai consulenti del suo stadio dovevano essere a supporto della questione stadio, perché si voleva andare in annullamento della delibera di Marino".
"Conosco Lanzalone - commenta - perché è stato un consulente apprezzato in varie fasi delle nostre attività politiche. Ovviamente se qualcuno ha voluto fare il furbo sono contento che la magistratura sia intervenuta".
Nel frattempo sono anche arrivate le dimissioni del consulente dalla presidenza dell'Acea. Luigi Di Maio: "Da noi chi sbaglia paga. Ci aveva aiutati sui rifiuti a Livorno e a ridurre le cubature dello stadio. Così l'abbiamo premiato con la presidenza dell'Acea".