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In Trentino sempre più cittadini stranieri acquistano la cittadinanza italiana. Sul territorio oltre 10 mila romeni
L'incidenza straniera più elevata si ritrova nelle comunità della Valle dell'Adige, nell'Alto Garda e in Valle di Non. Il numero medio di figli tra le cittadine straniere resta quasi doppio che tra le cittadine italiane

TRENTO. Calano gli immigrati residenti in Trentino, aumentano le acquisizioni di cittadinanza italiana e gli stranieri presenti sul nostro territorio, a differenza di quanto si possa pensare, provengono per i 65,3% dal continente europeo. “Quando ci riferiamo alla presenza di stranieri in Trentino ad oggi possiamo parlare ormai di un nuovo corso dell'immigrazione” ha affermato la ricercatrice Serena Piovesan che anche quest'anno ha presentato il rapporto annuale 2017 “L'immigrazione in Trentino”.
A portare questo cambiamento sarebbero principalmente due fattori: il primo riguarda, come già detto, la crisi economica che avrebbe reso il territorio meno attrattivo ma il secondo elemento è rappresentato invece dalle acquisizioni di cittadinanza italiana. Quest'ultimo è un nodo cruciale. In un solo anno abbiamo avuto quasi 3400 acquisizioni e questo significa che 7 cittadini stranieri ogni 100 sono diventati italiani e sono quindi usciti dalla “contabilità” anagrafica straniera.
Popolazione straniera residente
Sono 46.456, alla fine del 2016, i cittadini stranieri residenti in Trentino. L'incidenza degli stranieri residenti sul totale della popolazione è dell'8,6%. Rispetto l'anno precedente si registra una diminuzione del 4,1% della popolazione.

Abbiamo avuto una accentuazione della predominanza femminile che ha raggiunto il 54%. In questo caso c'è un legame con la maggiore presenza europea visto che l'aumento può essere legato all'onda lunga che proviene dal passato e che riguarda le richieste di assistenza sul territorio che hanno portato qui una massiccia presenza di donne straniere.
L'incidenza straniera più elevata si ritrova nelle comunità della Valle dell'Adige, nell'Alto Garda e in Valle di Non dove i cittadini stranieri vanno dal 9% all'11% del totale dei residenti.
Matrimoni
I matrimoni con almeno uno degli sposi stranieri celebrati nella provincia di Trento nel corso del 2016 sono stati 315. In ben 277 casi con almeno uno degli sposi residente in Trentino. Per il 92,2% si tratta di unioni con rito civile. Dai dati raccolti, i matrimoni tra uno sposo italiano e una sposa straniera sono quasi tre volte più numerosi di quelli tra una sposa italiana e una sposa straniera.

Nascite
L'incidenza degli stranieri sul totale delle nascite è del 16%. Il dato sale al 26% se si considerano i neonati con almeno un genitore straniero. In numeri assoluti, i nuovi nati da genitori entrambi stranieri nel corso del 2016 sono 746 con un calo del 13,7% rispetto il precedente anno.
Va rilevato che il numero medio di figli, tra le cittadine straniere, resta quasi doppio che tra le cittadine italiane.
Casa
L'88,5% dei residenti in alloggi pubblici Itea possiede la cittadinanza italiana, mentre una quota ancora più alta , pari al 92,3% è data da cittadini dell'Unione Europea. Nel 2016 sono state ammesse a beneficio 90 domande di alloggio pubblico presentate da cittadini comunitari, mentre sono 14 le domande ammesse tra i non comunitari.
Provenienza
La quota preponderante dell’immigrazione in Trentino è riconducibile al continente europeo (65,3%). Più di uno straniero su cinque in Trentino è di cittadinanza romena, cioè 10.258 persone. Seguono i cittadini albanesi (5.779 persone), marocchini (3.820), ucraini (2.549), pakistani (2.526), moldavi (2.520) e macedoni (2.456). Tutte le nazionalità, ad esclusione di quella romena e cinese , hanno una variazione negativa, proprio sull'onda dell'acquisizione della cittadinanza italiana.
Cittadinanza economica
Calano il lavoro per gli immigrati.Gli occupati nel 2016 sono circa 1.200 in meno rispetto al 2015. Sul fronte delle assunzioni, si registra un lieve incremento solo nel settore agricolo, che raccoglie più del 40% delle assunzioni di stranieri. Nelle assunzioni si conferma la progressiva europeizzazione del lavoro immigrato, con una rilevanza sempre più marcata dei romeni.
Anche l’inserimento nel lavoro domestico ha subito alcuni arretramenti, mentre si manifesta una tendenza al rientro di lavoratrici e lavoratori italiani in questo settore. Nel 2016 il peso della componente immigrata scende di poco e su cinque occupati in ambito domestico quattro continuano a essere immigrati. Dopo due anni di crescita, le imprese con titolare nato all’estero nel 2016-2017 sono diminuite di oltre 70 unità; l’incidenza sul totale delle imprese è dell’8,6%. Al 30 settembre 2017 si registrano in Trentino 2.404 imprese con un titolare immigrato, concentrate in particolare nel trasporto e magazzinaggio, nei servizi alle imprese e nelle costruzioni.