La Transumanza candidata a patrimonio dell'Unesco. Alberto Pattini: ''Una tradizione importante per il nostro territorio"
Con il dossier di candidatura transnazionale è stato formalmente avviato il processo di valutazione internazionale che porterà alla decisione da parte del Comitato di governo dell'Unesco nel novembre 2019

TRENTO. Un lungo costante vagabondare in cerca di libertà e di pace, un’esperienza sensoriale in alpeggio attraverso i paesaggi più belli del pianeta dove una natura rigogliosa risveglia l'anima di chi la contempla in silenzio e con gran rispetto.
E' la storia della Transumanza che ora è candidata a diventare patrimonio culturale immateriale dell'umanità Unesco. La storia di chi, con passione, con il proprio gregge nei mesi più freddi scende dall'alta quota fino a valle dove le temperature sono più miti e attendono fino a maggio per poi ritornare.
Un viaggio che compiono tantissimi pastori trentini, molti dei quali giovanissimi, che hanno deciso di vivere le proprie emozioni tra sentieri, campi e sotto le stelle.
La richiesta di candidare la Transumanza come patrimonio dell'Unesco è stata presentata ufficialmente ieri a Parigi dall'Italia, Paese capofila insieme alla Grecia e all'Austria.
In Trentino, a raccontare questa tradizione, è Alberto Pattini che come scrittore, fotografo e regista, in questi ultimi quattro anni è riuscito a valorizzare questa pratica di allevamento millenaria e sostenibile tramite un film dal titolo " Fiume che cammina” e con mostre poetiche e fotografiche che hanno visto oltre 24 mila visitatori al Muse di Trento. Mostre presenti tutt'oggi, fino al 17 giugno, al Museo geologico delle Dolomiti di Predazzo.
“La Transumanza non era mai stata raccontata – ha spiegato Alberto Pattini – e nel farlo ho cercato di dare dignità ad un lavoro oltre a farlo conoscere. Oggi vedere che ci sono addirittura tre paesi che ne propongono la candidatura a patrimonio dell'Unesco è una grandissima soddisfazione. Un riconoscimento importante come quello già dato alle Dolomiti”

Sempre Pattini in questi mesi sta lavorando ad un'altro documentario sulla transumanza. “E' una tradizione importante della gente alpina e se viene valorizzata come patrimonio Unesco ha una valenza significativa per tutto il territorio, soprattutto per le Alpi. Ci sono anche in Trentino tantissimi giovani che viaggiano con il proprio gregge e quindi vuol dire che la tradizione può tramandarsi”.
Ora con la firma del dossier di candidatura transnazionale è stato formalmente avviato il processo di valutazione internazionale che porterà alla decisione da parte del Comitato di governo dell'Unesco nel novembre 2019.