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Liceo in 4 anni, dopo Mezzolombardo partono le sperimentazioni al Sacro Cuore e al Veronesi
In molti sistemi scolastici europei funziona così. Rossi: "L'obiettivo è quello di coniugare l’elevato standard garantito da un percorso liceale con la possibilità di accedere ai college esteri e agli atenei italiani un anno prima"

TRENTO. In Europa le scuole superiori finiscono un anno prima, e questo svantaggia gli studenti italiani che finiscono il liceo solitamente a 19 anni. Per questo è partita la sperimentazione dei 4 anni anche in Trentino, e dopo il corso già avviato a Mezzolombardo si aggiungono anche le sperimentazioni al Sacro Cuore di Trento e al Veronesi di Rovereto.
I diplomati italiani diciannovenni si confrontano con i coetanei diplomati già a 18 anni, scontando così un ritardo di accesso alle opportunità globali di studio e di lavoro che si rimarca ulteriormente dopo la laurea.
La sperimentazione del liceo in 4 anni vuole quindi coniugare l’elevato standard garantito da un percorso liceale con la possibilità di accedere ai college esteri e agli atenei italiani un anno prima, mantenendo immutate conoscenze, competenze e abilità attese al termine del percorso.
Con questo obiettivo la Provincia di Trento ha deciso di intraprendere un processo di innovazione dei percorsi didattici. In questo contesto, dopo la prima esperienza avviata a partire dall’anno scolastico 2017/2018 presso l’Istituto Martini di Mezzolombardo, lo scenario del percorso quadriennale si allarga.
All'istituto parificato Sacro Cuore partirà dal prossimo anno una classe per 20 alunni per il Liceo delle Scienze umane in 4 anni e farà lo stesso l'istituto Veronesi di Rovereto all'interno del Liceo Steam, dove il focus sarà sulle scienze applicate attraverso le nuove tecnologie.
Le caratteristiche che riassumono in sintesi la nuova proposta formativa sono: la rivisitazione dei saperi e loro riorganizzazione, una solida acquisizione di competenze linguistiche in italiano, inglese e tedesco con certificazioni nelle lingue straniere in uscita, il potenziamento dell’asse logico-matematico e di quello tecnologico-scientifico, una forte attenzione all’alternanza scuola lavoro, una didattica per competenze e laboratoriale, una particolare attenzione alle metodologie della peer-education, del cooperative learning e il sostanziale mantenimento del monte orario complessivo previsto per il liceo quinquennale, anche grazie alla quota di formazione erogata a distanza.