Passa la gara e nei boschi compaiono segnaletiche fluo, la Sat: ''Sono benvenuti, ma poi bisogna pulire''
Niente di male, gli eventi sono parte integrante delle proposte del territorio tra indotto, visibilità e conoscibilità, "ma si chiede maggiore sensibilità - dice Anna Facchini, presidente della Sat - nel rimuovere quanto ruota attorno alla manifestazione. Questo per garantire anche maggiore chiarezza ai normali fruitori e escursionisti"

TRENTO. Segni rosa fluo su rocce e alberi. Nessun nuovo tracciato, ma i segni di una gara sul sentiero Sat 442, quello che parte dal Sindeneck, passa per il rifugio Casarota e arriva fino alla cima del Becco Filadonna.
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Niente di male, gli eventi sono parte integrante delle proposte del territorio tra indotto, visibilità e conoscibilità, "ma si chiede maggiore sensibilità - dice Anna Facchini, presidente della Sat - nel rimuovere quanto ruota attorno alla manifestazione: dalla segnaletica alle fettucce, così come le indicazioni lungo il percorso. Questo per garantire anche maggiore chiarezza ai normali fruitori e escursionisti".
Un "malcostume" sempre più presente sulle montagne e i boschi trentini. "Il nucleo operativo - aggiunge la numero uno della Sat - è sempre attenta, ma i sentieri da monitorare e controllare si sviluppano su 5 mila chilometri e quindi non sempre si può intervenire tempestivamente senza segnalazioni ad hoc".
Anche perché i comitati organizzatori, in questo caso extra-provinciali, usano spray da cantiere, materiale che difficilmente scompare nel breve periodo, solitamente se non si interviene per pulire la permanenza media è di circa 12 mesi.
"Serve maggiore sensibilità - conclude Facchini - nel non lasciare le immondizie, pulire i tracciati dopo il passaggio e mantenere i sentieri in ordine. Sono semplici regole di buon senso e buona norma".
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