Volatili da richiamo, l'allarme Lipu: ''Il Trentino preso di mira da bracconieri da tutta Italia. Stop a questa pratica''
Sono un centinaio ad oggi i tordi bottacci in cura, sequestrati e consegnati alla Lipu del Trentino

TRENTO. Tolti dai nidi appena nati e, se riescono a vivere, rinchiusi in gabbia per essere utilizzati come richiamo. E' in aumento, soprattutto in Trentino, il bracconaggio che riguarda i volatili da richiamo per la caccia. A denunciarlo è la Lipu e la conferma arriva anche dalle operazioni portate avanti sul nostro territorio da Carabinieri.
L'ultima quella di qualche giorno fa nella quale i carabinieri della stazione di Mezzolombardo, hanno fermato tre persone provenienti dalla Romagna in possesso di un'ottantina di esemplari di tordo bottaccio. Quest'ultima è la specie maggiormente presa di mira e che si trova facilmente nella campagne trentine.
“Come ogni primavera – spiega in una nota la Lipu - ci troviamo ad affrontare i sequestri di tordo bottaccio che viene utilizzato come richiamo vivo per la caccia: tenuto in gabbia e al buio per tutto l’anno, vede la luce del sole solo a settembre con l’inizio della stagione venatoria e, convinto che sia primavera, canta attirando altri uccelli che vengono uccisi a fucilate”
La legge prevede la possibilità per ogni cacciatore di tenere un massimo di 40 volatili da richiamo che devono però provenire dall'allevamento e con tanto di anello alla zampa. A questo però, si affianca un incredibile giro di bracconaggio che vede il Trentino e in particolare la Val di Non come fulcro centrale. Nel corso degli anni, bracconieri da tutta Italia a maggio passano a setaccio i meleti, luogo prediletto dal tordo per nidificare, per individuare nidi con i piccoli.
“Spesso – viene spiegato dai rappresentanti trentini della Lega italia protezione uccelli - una volta rubati, verranno fatti passare per animali cresciuti legalmente in un allevamento e, dopo essere stati inanellati, passeranno tutta la loro vita in una piccolissima gabbia”.
Purtroppo, pero, spesso i piccoli tordi vengono tolti dal nido appena nati e non sempre riescono a sopravvivere. Presso il centro di recupero animali, ci sono al momento più di 100 tordi bottacci in cura, sequestrati e consegnati alla Lipu del Trentino.
“Questo traffico illegale – ha affermato la Lipu - può essere fermato solo con la chiusura della caccia con richiami vivi. E' l'unico modo per fermare questa barbara pratica”.