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Espulso dall'Ordine dei medici di Bolzano perché non sa l'italiano. I partiti tedeschi: "Si viola l'articolo 99 dello Statuto"
Polemica in Alto Adige sulla decisione dell'Ordine dei medici di espellere un medico austriaco primario di laboratorio. Svp e opposizioni tedesche protestano vibratamente: "Si potrebbe creare un precedente per tutti i dottori stranieri"

BOLZANO. La decisione di cancellare dall'albo dell'Ordine dei medici di Bolzano il primario del laboratorio centrale dell'ospedale San Maurizio Thomas Müller continua a produrre strascichi nel dibattito politico altoatesino. La scarsa conoscenza dell'italiano, verificata tramite un esame richiesto dal ministero della salute, ha portato l'Ordine dei medici a votare l'espulsione del dottore austriaco, classe 1964.
Sulle barricate i partiti di lingua tedesca, coalizzati per l'occasione in un'insolita alleanza tra maggioranza e opposizione. Südtiroler Volkspartei e Freiheitlichen, infatti, hanno presentato un ricorso contro il provvedimento dell'Ordine. In un comunicato le due forze politiche sudtirolesi hanno affermato la loro netta contrarietà: “La parificazione dell'italiano e del tedesco è una colonna della tutela della minoranza linguistica, prevista dall'autonomia altoatesina”.
Al centro della questione, come sempre, c'è il patentino bilingue, preteso per chiunque lavori nel pubblico. Il livello B2 di italiano richiesto al medico viene considerato dai partiti tedeschi “un ostacolo unilaterale, con il quale l'Ordine dei medici viola l'articolo 99 dello statuto d'autonomia”, il quale tra l'altro creerebbe un pericoloso precedente per tutti i medici provenienti dall'estero.
Dura la reazione della Südtiroler Freiheit, partito fondato e guidato dalla battagliera Eva Klotz, che chiede l'intervento dell'Austria in quanto potenza tutrice del gruppo tedescofono. Dalla parte del primario e a sostegno del suo ricorso si è schierato pure l'ex grillino Paul Köllensperger, leader del partito che porta il suo nome (Team Köllensperger).
Sul nostro giornale si era già espressa a riguardo la presidentessa dell'Ordine dei medici di Bolzano Monica Oberrauch (qui l'articolo), precisando appunto la possibilità del medico di fare ricorso alla decisione. Una situazione venutasi a creare a seguito di una segnalazione anonima, prassi che la stessa dottoressa aveva definito diplomaticamente “unfriendly”.