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Un biker si schianta in downhill, due piloti di parapendio finiscono tra gli alberi e un escursionista sbatte la testa. Giornata di lavoro per il soccorso alpino

Una domenica di lavoro intenso per il soccorso alpino. Oltre al tragico malore costato la vita a un escursionista del 1951 in valle di Breguzzo e una persona punta da uno sciame di vespe a Cavedine, sono stati diversi gli interventi in Trentino tra biker caduti a terra, un turista finito rovinosamente al suolo e piloti di parapendio in difficoltà

Foto di Marco Lazzeri
Pubblicato il - 29 settembre 2019 - 21:40

TRENTO. Una domenica di lavoro intenso per il soccorso alpino. Oltre al tragico malore costato la vita a un escursionista del 1951 in valle di Breguzzo (Qui articolo) e una persona punta da uno sciame di vespe a Cavedine (Qui articolo), sono stati diversi gli interventi in Trentino tra biker caduti a terra, un turista finito rovinosamente al suolo e piloti di parapendio in difficoltà.  

Nella mattinata di oggi, domenica 29 settembre, l’Area operativa Trentino occidentale del soccorso alpino era già intervenuta per soccorrere un turista tedesco che nelle vicinanze del lago Nero (Val Nabrone, Pinzolo) è inciampato battendo la testa su una roccia. La chiamata al numero unico per le Emergenze 112 è arrivata verso le 7 dalla compagna dell’uomo.

Il coordinatore dell’Area operativa Trentino occidentale ha inviato sul posto l’elicottero e una squadra di soccorritori della stazione di Pinzolo del soccorso alpino. L’uomo è stato elitrasportato all’ospedale Santa Chiara di Trento
 

In val di Fassa due interventi per due piloti di parapendio decollati dal Col Rodella e finiti sugli alberi. In entrambi i casi gli operatori della stazione Alta Val di Fassa del soccorso alpino hanno provveduto a riportare a terra i due piloti, illesi, con le vele. Per entrambi non è stato necessario il ricovero in ospedale.

 

L’Area operativa Trentino centrale è intervenuta anche in Paganella, sul sentiero 806, per un biker minorenne feritosi ad un polso, verso le 13.50. Gli operatori della stazione di Fai della Paganella e la Guardia attiva lo hanno raggiunto, gli hanno prestato le prime cure mediche e lo hanno consegnato ai genitori, che hanno raggiunto l’ospedale autonomamente.  

 

Infine, nella serata di ieri, sabato 28 settembre, si è concluso alle 21.30 un intervento in aiuto a un escursionista che giunto ad una baita adibita al servizio dei pastori sotto la cima Caladora in Val Venegia, ad una quota di 2.200 metri, ha smarrito il sentiero per il rientro. La chiamata al numero unico per le emergenze 112 è arrivata verso le 17.45.

Il coordinatore dell’Area operativa Trentino orientale del soccorso alpino ha attivato due operatori della stazione di San Martino di Castrozza, che hanno individuato la posizione dell’escursionista grazie alle coordinate gps, lo hanno raggiunto e accompagnato in sicurezza alla macchina, parcheggiata a Capanna Cervino. L'escursionista non necessitava di cure sanitarie.

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