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Coronavirus in Veneto, Zaia: ''Puntiamo a 50 mila tamponi al giorno. Non ritiriamo ordinanze di riaperture ma lavoriamo per percorso con Roma''
Complessivamente sono 18.139 i casi in Veneto e 1.486 i morti da inizio epidemia. Sono 8.959 i negativizzati e 7.812 le persone in isolamento domiciliare

VENEZIA. Sono complessivamente 18.139 i casi in Veneto e 1.486 i morti da inizio epidemia. Sono 8.959 i negativizzati e 7.812 le persone in isolamento domiciliare.
Ci sono 41 nuovi positivi nel report pomeridiano di oggi, venerdì 1 maggio, e 4 decessi nelle strutture ospedaliere venete.
Un nuovo infetto a Padova che si porta a 3.775 casi e 245 vittime, mentre il cluster di Vo' resta fermo a 88 casi e 3 decessi.
Più 3 a Treviso (2.521 casi e 259 morti), più 10 a Venezia (2.481 casi e 216 decessi) e più 9 a Verona (4.718 casi e 418 vittime).
Ci sono 8 nuovi contagi a Vicenza (2.688 casi e 220 morti), mentre sono 7 i nuovi positivi a Belluno (1.118 casi e 81 decessi). Nessun nuovo positivo a Rovigo (430 casi e 31 vittime).
Il Veneto cerca di migliorare la capacità di analizzare tamponi, l'obiettivo è acquistare altri tre macchinari.
"In questo momento - spiega il presidente Luca Zaia - abbiamo una capacità di 12 mila tamponi quotidiani. Ora è presente il macchinario a Padova, mentre Verona è in fase di acquisto, se riusciamo a dotare anche Treviso, Vicenza e Venezia potremmo arrivare a 50 mila tamponi al giorno".
C'è un po' di tensione tra il Veneto e Roma per le ordinanze. "I nostri provvedimenti - aggiunge il governatore - non sono in contrasto con il Dpcm. Non vogliamo fare polemiche politiche o prove muscolari, non è il caso e il periodo, ma serve buonsenso. Non ritiriamo le ordinanze, però le rinnoveremo nell'ottica di trovare un percorso comune con il Governo. Si deve aprire gradualmente ma considerando il contesto sanitario generale".
Tanti ancora i temi da definire. "I minori - dice Zaia - che non possono essere seguito dai genitori per andare al lavoro sono un problema, necessaria una misura straordinaria e urgente per le famiglie. Discutiamo sulle modalità da attuare e le scelte da portare avanti dal 4 maggio. Il settore del mondo del servizio alla persona, ristorazione e bar è in difficoltà. Il comparto turistico è quello che soffre di più, mentre la Germania apre un corridoio con la Croazia: dobbiamo fare promozione e uscire dai canali classici. Si deve trovare una soluzione".