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Sentenza Not, la Guerrato presenta ricorso al Consiglio di Stato: “Danneggiati sia noi che la Provincia”

L’incredibile vicenda del Not si allunga di un nuovo capito che sposta ancora più in avanti l’avvio dei cantieri per la realizzazione del complesso ospedaliero. Secondo i legali della Guerrato, se l’opera fosse affidata alla rivale Pizzarotti i costi aumenterebbero di almeno 42 milioni di euro

Di T.G. - 06 novembre 2020 - 17:03

TRENTO. Il più grande appalto del Trentino, il Not, rimane in stallo visto che la Guerrato Spa (una delle due realtà che ha partecipato al bando) ha presentato un ricorso al Consiglio di Stato dopo che il Tar aveva assegnato l’appalto alla rivale Pizzarotti (QUI articolo). “Prendiamo atto delle determinazioni dei giudici del Tar – si legge nel comunicato della Guerrato – e comunichiamo che seguirà una doverosa impugnativa dinanzi al Consiglio di Stato”.

 

Secondo i legali della Guerrato infatti, l’azienda sarebbe ingiustamente pregiudicata da quelle che vengono definite “presunte omissioni della Commissione Tecnica”. Sempre secondo gli stessi avvocati appare quantomeno incomprensibile, che l’offerta della Guerrato, risultata la migliore sia dal punto di vista Tecnico (66 punti su 70) che Economico (29,4 punti su 30), sia esclusa per un’errata valutazione tra due documenti.

 

“I giudici amministrativi – spiegano i legali dell’azienda – contestano l’operato della Commissione Tecnica circa la valutazione di coerenza tra due documenti dell’offerta tecnica della Guerrato e in particolare tra la dichiarazione preliminare di interesse dell’Istituto Finanziatore, e il Pef. In verità, la verifica di coerenza tra quanto esposto nella manifestazione preliminare di interesse dell’Istituto Finanziatore e il Pef di offerta, è di facile accertamento, dal momento che vi è perfetta corrispondenza dei parametri finanziari indicati nei due diversi documenti”.

 

Alla luce di queste considerazioni la Guerrato ritiene di essere vittima di un danno, in quanto, per fatto addebitabile a terzi, si vedrebbe sostituita nell’aggiudicazione provvisoria proprio dalla rivale Pizzarotti. In secondo luogo si sarebbe cagionato un danno anche alla Pat che, con l’eventuale nomina a promotore della Pizzarotti, sosterrebbe per la realizzazione del Not ingenti costi aggiuntivi rispetto all’offerta della Guerrato.

 

Stando a quanto calcolato dalla Guerrato, l’offerta di Pizzarotti prevede canoni annui di disponibilità e per servizi superiori di circa 1,7 milioni di euro rispetto a quelli della Guerrato che, conseguentemente, per tutta la durata della fase di gestione della Concessione (25 anni), porterebbero ad un maggior onere per le casse provinciali di oltre 42 milioni di euro.

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