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Coronavirus, a Trento anziani di una Rsa già vaccinati trovati positivi. Monfredini: ''Asintomatici grazie alla vaccinazione''

La positività dei cinque ospiti della residenza per anziani in via Veneto è stata rilevata nei giorni scorsi con test molecolare. Erano già stati sottoposti a vaccinazione ad inizio anno, "Questo ha permesso un decorso della malattia meno grave" ha spiegato Monfredini

Di GF - 14 aprile 2021 - 12:04

TRENTO. “La situazione è sotto controllo, il vaccino consente un decorso della malattia meno grave e questo è importante”. Il direttore generale del Gruppo Spes, Italo Monfredini, lo mette subito in chiaro per cercare di arginare l'allarme che si è creato nelle ultime ore.

 

Alla residenza per anziani di via Veneto a Trento cinque persone, già vaccinate ad esclusione di una per motivi sanitari, sono positivi al Coronavirus. Il contagio è stato rilevato nei giorni scorsi e immediatamente sono entrati in azione i protocolli sanitari con l'isolamento dei soggetti infetti e il bloccato delle visite.

 

“All'interno della struttura – ha spiegato a ilDolomiti Monfredini – ci sono 70 anziani e di questi 5 sono risultati positivi ad uno screening. I soggetti sono asintomatici e questo grazie anche al fatto di aver ricevuto quasi tutti il vaccino che è importantissimo”.

 

Le vaccinazioni nella struttura di via Veneto sono state fatte dal 31 dicembre al 2 febbraio. “Il virus circola dappertutto – continua il direttore di Spes – e inevitabilmente circolata anche all'interno delle Rsa. Pur rispettando tutte le regole ed eseguendo sempre i controlli, non ci sarà mai la possibilità di fermarlo completamente e credo che sia fondamentale pensare ad una futura coabitazione”.

 

I cinque anziani erano stati sottoposti la scorsa settimana al test antigenico e poi la conferma della positività è arrivata con il molecolare. Si è agito immediatamente e in maniera efficace con i protocolli. “La cosa importante è che siano asintomatici. L'aver avuto la somministrazione del vaccino porta a questo per fortuna”.

 

L'auspicio è che le misure restrittive adottate con l'attivazione dei protocolli possano in poco tempo essere allentate. “Quello che ci costa di più, dal punto di vista sociale – ha concluso Monfredini – è il blocco delle visite. Contiamo, però, che la situazione rientri nel più breve tempo possibile e si possa quindi tornare a riaprire”.

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