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Coronavirus, l'Alto Adige riapre i negozi. E gli alunni delle scuole medie tornano in presenza
Scuole medie in presenza e negozi riaperti in Alto Adige, dove dalla giornata di lunedì 22 marzo sono entrate in vigore nuove misure

BOLZANO. Passato il lungo lockdown, tra la comparsa della variante inglese e quella sudafricana, archiviate le restrizioni severe l'Alto Adige torna ad avvicinarsi ad una maggiore normalità. La classificazione in zona arancione, arrivata ancora il 12 marzo scorso ha infatti spinto il presidente della Provincia Arno Kompatscher a firmare l'ordinanza per le graduali riaperture (QUI l'articolo).
Riacquistata la libertà di spostamento all'interno dei territori comunali ancora lunedì 15 marzo, così come la possibilità per le scuole dell'infanzia e le elementari (anche nei Comuni colpiti dalla mutazione sudafricana) di ritornare in presenza, dalla giornata di lunedì 22 marzo sono entrate in vigore le misure riguardanti gli esercizi commerciali e le scuole medie.
Nel primo caso le attività hanno riaperto, con orari limitati fino alle 18 e dal lunedì al venerdì. Dopo un mese e mezzo di stop, dunque, le serrande tornano a rialzarsi. Ad essere limitata, inoltre, è la clientela, vigendo le restrizioni da zona arancione che impediscono di spostarsi in un altro Comune e non essendovi turisti.
Nel secondo, invece, gli studenti delle scuole medie tornano in presenza. Dopo le scuole dell'infanzia e le primarie, dunque, anche gli alunni medi sono rientrati in classe, mentre per le scuole superiori rimane in vigore la didattica a distanza. “Serve ancora uno sforzo”, ha chiesto il Landeshauptmann Komptascher agli studenti e ai docenti delle secondarie di secondo grado.
Ancora nella giornata di venerdì 19 marzo, il presidente Kompatscher aveva inoltre firmato un'altra ordinanza introducendo importanti regole riguardanti soprattutto la scuola primaria. Dopo l'avvio degli “autotest” nasali in alcune elementari di lingua tedesca e ladina e il difficile recepimento in quelle italiane, non senza polemiche è stato introdotto l'obbligo di sottoporsi al test per gli alunni per la frequenza in presenza. Le lezioni frontali saranno pertanto garantite solamente ai bambini che si siano sottoposti al test, mentre per tutti gli altri varrà la didattica a distanza (QUI l'articolo).
Oltre a questa misura, l'ordinanza del 19 marzo introduce il divieto per i non residenti di raggiungere le seconde case e una parziale ripresa degli allenamenti per società e associazioni sportive affiliate alle federazioni.