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Coronavirus, Zaia annuncia l'ordinanza per procrastinare il rientro a scuola. "La dad per le superiori durerà fino alla fine di gennaio"
Di fronte ai dati epidemiologici ancora preoccupanti, il governatore del Veneto Luca Zaia ha deciso di procrastinare il rientro in classe degli alunni delle scuole superiori. "Non ci sembra il caso, lo facciamo per il bene della comunità". Nelle ultime 24 ore, intanto, si sono registrati altri 1682 contagi e 50 decessi

VENEZIA. Scuola chiusa fino al primo febbraio. È questa la grande novità comunicata dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia. Il governatore leghista, alla luce dei dati epidemiologici ancora critici, ha deciso di procrastinare la riapertura delle scuole, in controtendenza a quanto sostenuto dal governo, che vorrebbe ripartire con il 50% di didattica in presenza per le scuole superiori.
“Non ci sembra prudente – ha esordito Zaia – noi tifiamo per la scuola in presenza ma dobbiamo tutelare la salute pubblica. La didattica a distanza per le scuole superiori, per questo, verrà prolungata fino alla fine di gennaio. Non lo facciamo perché abbiamo problemi coi trasporti ma per la situazione epidemiologica in Italia e in Veneto. Non è il caso”.
Dopo il Friuli-Venezia Giulia, con il governatore Massimiliano Fedriga che in mattinata ha firmato un'ordinanza analoga, anche il Veneto sceglie dunque di non riaprire il 7 gennaio. Una scelta forte ma giustificata dalla situazione contagio. I dati delle ultime 24 ore sono infatti in continuità con l'andamento di questa seconda ondata, che ha il Veneto “trainare” il contagio in Italia.
I nuovi positivi sono 1682, con un tasso contagi/tamponi al 12,69%. Il bilancio totale da inizio epidemia si attesta così a 266.946 infetti. La pressione sugli ospedali continua a essere pesante: sono 3459 infatti i ricoverati totali, di cui 400 in terapia intensiva e 3059 in area non critica. Con 50 decessi in queste ultime 24 ore, il bilancio dei morti sale a 6813. Fino ad ora sono state vaccinate 16.748 persone, pari al 43% del totale delle dosi finora consegnate.
“Non sappiamo quanto virulente siano queste mutazioni – ha concluso Zaia, appellandosi ai cittadini – il clima di sicuro non aiuta, e allora invito tutti a rispettare le regole e fare un uso ossessivo della mascherina. Dopo 15 giorni di restrizioni, la situazione non pare caratterizzarsi per grandi cambiamenti. Sul colore che il governo ci assegnerà, vedremo. Sono gli scienziati a scegliere”.