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Dal vin brulé (servito freddo), al tortel di patate, la storia di Alessandro e Ketty e del loro nuovo ristorante in Cambogia

Ketty Sandri e Alessandro Prati, trentini del capoluogo, da tre anni hanno scelto la Cambogia, precisamente Battambang, per un’avventura di vita che è diventata anche imprenditoriale. Hanno aperto un ristorante italiano, praticamente l’unico nel Paese, dove non mancano i sapori trentini

Di G.Fin - 28 settembre 2021 - 11:50

TRENTO. “Venite in Cambogia. Lo diciamo ai trentini, muovetevi, fate nuove esperienze, magari in un posto come questo dove l’umanità è davvero forte e la quotidianità commovente. Venite a conoscere i cambogiani, perché vi apriranno il cuore”. Sono queste le parole di Alessandro Prati e di Ketty Sandri, due trentini che da qualche anno hanno deciso di mettere radici nel Sud est asiatico, nella città Battambang.

 

Alessandro Prati è nato a Trento ed ha avuto qui un'esperienza in ambito ristorativo e nel settore della falegnameria. Ketty Sandri, invece, di Mattarello, dopo aver frequentato gli Artigianelli aveva deciso di aprire un negozio di arredamento interni. Entrambi vivevano nella frazione di Valcanover a Pergine.

 

Entrambi amano i viaggi ed è stato proprio durante uno di questi, in Asia, che circa tre anni fa hanno deciso di cambiare vita. “E' stato un viaggio che ci ha stravolto la vita dal punto di vista umano” spiega Alessandro. “Abbiamo iniziato girando diversi paesi per alcuni mesi fino a quando siamo arrivati, quasi per caso, in Cambogia. Qui abbiamo guardato diverse cittadine dove potersi trasferire e alla fine abbiamo scelto Battambang

 

Da tre anni in Cambogia per un’avventura di vita che è diventata ora anche imprenditoriale. Infatti Alessandro e Ketty hanno deciso di dar vita ad un ristorante italiano dove poter far assaporare anche le specialità trentine. Brulé, servito freddo, come si conviene ad un clima tropicale, polenta e spezzatino, tortel di patate. Un locale in cui si organizzano cene alternative, facendo musica live, e che presto - se la fase post-Covid lo permetterà - potrebbe conoscere nuovi progetti di espansione come l’apertura di un giardino all’aperto.

“L'approccio con il cibo – spiega Ketty – è importante per conoscere persone ed avere un dialogo con loro. Trovare il posto non è stato difficile. Abbiamo creato un menù italiano, io faccio il pane, o dolci, Alessandro gestisce la cucina e un amico invece si occupa di fare la pizza”. Per trovare gli ingredienti e le materie prime la coppia utilizza degli importatori esteri. “Non ci sono sempre i prodotti che cerchiamo – continua Ketty – ma bisogna adattarsi”.

L'arrivo della pandemia, spiega la coppia, in Cambogia si sta facendo sentire proprio in questi mesi. “All'inizio c'era perlopiù panico rispetto a casi reali ma ora la situazione è peggiorata e si stanno vedendo lockdown e coprifuoco. Abbiamo però una percentuale di vaccinazioni che si avvicina all'80%. Abbiamo lavorato molto bene prima del coronavirus, adesso purtroppo con il blocco dei turisti la situazione è cambiata ma riusciamo ad avere le entrate per pagare l'affitto e mantenerci”.

Non mancano nemmeno i progetti futuri. “Pensiamo di allargarci, di prendere un giardino esterno e poter ospitare così più clienti”. Ed infine un messaggio: “La nostra scelta di andare via dal Trentino non è stata dettata da motivi di tipo economico o da qualche insoddisfazione. E' stata una scelta di cuore, Una scelta di cuore. Lo diciamo ai trentini: fate nuove esperienze, conoscete nuovi posti, muovetevi”.

 

La videointervista - girata nella loro casa sopra il lago di Caldonazzo, durante una sosta in Italia della coppia presente sul portale MondoTrentino

 

 

 

 

 

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