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Donne sfruttate come prostitute: smantellata una rete di finti centri massaggi. Due persone arrestate
Secondo l’accusa il 42enne arrestato si occupava di reclutare le donne sfruttate, ma pagava anche l’affitto dei locali dei centri massaggi e si assicurava di rifornire le ragazze con abiti, trucchi e preservativi da usare con i clienti

VERONA. Solo pochi giorni fa, i carabinieri avevano tratto in arresto una donna cinese che sfruttava sue connazionali e donne pakistane all’interno di un centro massaggi, incassando il denaro delle prestazioni sessuali e fornendo alle giovani abbigliamento succinto, utile per accalappiare i clienti e consumare con loro rapporti.
Ora, sugli sviluppi della stessa indagine è finito in manette anche il compagno della donna, un 42enne pakistano pluripregiudicato, residente a Travagliato. Il soggetto è stato rintracciato analizzando spostamenti, contatti e telefoni cellulari dell’arrestata, peraltro la donna inviava puntualmente al compagno un rendiconto mensile sull’attività e gli incassi delle ragazze.

Secondo l’accusa dei carabinieri i due erano riusciti a mettere in piedi una rete per reclutare donne che venivano fatte prostituire in almeno due centri massaggi di Verona (uno in via Volto San Luca e l’altro in via trevisani).
In particolare il 42enne reclutava e assoldava le donne sfruttate, pagava l’affitto dei locali dei centri massaggi e si assicurava di rifornire le ragazze con abiti, trucchi, preservativi, salviette, olii per massaggi in parti intime del corpo e così via. Entrambi si trovano in custodia cautelare nel carcere di Verona Montorio e dovranno rispondere dei reati di sfruttamento e induzione alla prostituzione.