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Il locale di Borgo manda via i vigili: ''Il bar resta aperto'' (VIDEO). Il sindaco: ''Comprendiamo difficoltà, ma forze dell'ordine non sono capri espiatori''
Sono tantissimi gli esercenti messi a durissima prova da questo lungo periodo di limitazioni e restrizioni; operatori che attendono anche ristori e sostegni per far fronte alle tantissime criticità. Il sindaco Enrico Galvan: "E' scontato che ancora per molto tempo dobbiamo convivere con questo virus e vanno quindi trovate delle soluzioni che permettano di fare una vita magari ridotta, ma il più normale possibile"

BORGO VALSUGANA. "E' comprensibile la frustrazione ma non è comunque accettabile che le forze dell'ordine diventino un capro espiatorio". Così Enrico Galvan, sindaco di Borgo Valsugana, che commenta quanto avvenuto al bar Nuraghe.
"Il mio bar resta aperto, le divise mi vogliono forse sanzionare. Ma seguo le leggi e non le regole. Ne risponderete davanti a un giudice senza le divise", dice la titolare dell'esercizio, il tutto immortalato dalle immagini di un video che circola sui social.
Il Trentino è ritornato da pochi giorni in zona arancione dopo diverse settimane in rosso, ma restano ancora diverse restrizioni per limitare Covid. Un anno ormai lungo con l'emergenza socio-economica che si è innescata su quella sanitaria.
Sono tantissimi gli esercenti messi a durissima prova da questo lungo periodo di limitazioni e restrizioni; operatori che attendono anche ristori e sostegni per far fronte alle tantissime criticità. "E' comprensibile - aggiunge Galvan - la disperazione e la difficoltà che tante categorie economiche vivono in questo momento. E' altrettanto doveroso che la politica nazionale si faccia carico di ristori seri per i periodi di chiusura e acceleri sulle riaperture in sicurezza. La massima vicinanza agli esercenti in questa situazione difficile, ma solidarietà anche alle forze dell'ordine che hanno il compito di far rispettare le norme e fanno il loro lavoro: non devono diventare un capro espiatorio".
Il sistema sanitario resta sotto pressione, ma la curva del contagio appare in calo e intanto prosegue la campagna vaccinale per agevolare quanto prima il ritorno alla normalità. Ma davanti ci sono ancora diversi mesi incerti. Molti i settori fermi da praticamente un anno, quali cinema e teatri, palestre e impianti sciistici.
"E' scontato - prosegue il sindaco di Borgo Valsugana - che ancora per molto tempo dobbiamo convivere con questo virus e vanno quindi trovate delle soluzioni che permettano di fare una vita magari ridotta, ma il più normale possibile. Oltre ai vaccini, gli investimenti sulle misure di sicurezza fatti dai bar, ristoranti, palestre, mondo della cultura e così via sono l'unico modo di convivenza possibile con il coronavirus e l'unico modo per non spegnere definitivamente delle imprese che danno lavoro e reddito a molte famiglie".
Un periodo comunque difficile per tutti, imprese e lavoratori. "In questo clima frenetico e di comprensibile frustrazione non è comunque accettabile che le forze dell'ordine ne diventino il capro espiatorio, il loro lavoro va rispettato anche e soprattutto in questi momenti", conclude Galvan.
In questi mesi sono state molte le proteste degli esercenti, tante le grida d'allarme degli operatori. Una manifestazione è stata organizzata anche davanti alla Provincia per chiedere maggiore considerazione (Qui articolo), lamentele anche per alcune tasse da versare comunque nonostante il lavoro sia stato ridotto (Qui articolo), mentre come Il Dolomiti abbiamo riportato la testimonianza del titolare del locale Mesa Verde di Trento nord (Qui articolo).