
Lutto in Valsugana e nel mondo del tennis, addio a Ezio [...]

Fra leggende e previsioni sono in arrivo i ''giorni della [...]

Widmann assolto per gli “scaldacollo anti-Covid”: [...]

Ponte nelle Alpi dedica la Casa Rossa a David Sassoli. Il [...]

Assisi, ucciso a 24 anni durante una battuta di caccia, [...]

Le fiamme avvolgono il camino di un'abitazione (FOTO), [...]

Dalle cooperative Il Ponte e Iter nasce 'Impronte': [...]

Giustizia, in Trentino manca personale nei tribunali: 225 [...]

Modifica una lettera della targa per entrare in Ztl: [...]

Precipita nella scarpata davanti agli occhi del marito, [...]
“Cancellati i contributi per l’affitto delle famiglie in difficoltà e le morosità incolpevoli”, la denuncia del sindacato: “Gli sfratti aumenteranno”
La denuncia che arriva dal sindacato dell’Unione Inquilini che punta il dito contro il Governo Meloni-Salvini: “Prosegue la marcia contro i poveri togliendo i contributi a 600mila famiglie in disagio abitativo, alimentando la precarietà e creando le condizioni perfette per una ulteriore impennata di sfratti”

ROMA. Dopo i tagli al reddito di cittadinanza dalla legge di bilancio sono scomparsi anche i contribuiti per l’affitto delle famiglie in difficoltà e per la morosità incolpevole. Questa la denuncia che arriva dal sindacato dell’Unione Inquilini che punta il dito contro il Governo Meloni-Salvini: “Prosegue la marcia contro i poveri togliendo i contributi a 600mila famiglie in disagio abitativo, alimentando la precarietà e creando le condizioni perfette per una ulteriore impennata di sfratti”.
Walter De Cesaris, segretario nazionale Unione Inquilini, cita i dati Istat sulla povertà, in Italia infatti sono oltre 900mila famiglie in affitto che si trovano in condizione di povertà assoluta: “Su queste pendono, circa 150mila sfratti esecutivi, di cui il 90% per morosità. Vogliono cancellare con un tratto di penna queste famiglie, rendendole fantasmi e lasciando Regioni e Comuni senza strumenti per proteggere le città dalla tempesta degli sfratti”.
Secondo il sindacato questa decisione non dovrebbe lasciare indifferenti neanche le associazioni dei proprietari. “Il tema del caro affitti e della mancanza di una politica sociale della casa è una questione nazionale – sottolinea De Cesaris – che riguarda le città e la coesione sociale del Paese e le sue conseguenze sono molto pesanti. Una impennata ulteriore di sfratti non è tollerabile per centinaia di migliaia di famiglie, che già oggi sono in ulteriore grave difficoltà per l’aumento del carrello della spesa e delle bollette”. Per questo dal sindacato si chiede al Parlamento di intervenire e “modificare questa scelta scellerata”.