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Covid, medici sotto attacco dei no-vax. La Cisl Medici: ''Non è solo quello il problema. Difficoltà sempre maggiori nel rapporto di fiducia con il paziente''
Riguardo ai giovani medici che si trovano in difficoltà, continua la Cisl “C'è da domandarsi il motivo, visto che gli stessi hanno studiato e conseguito un titolo alla Scuola di Formazione in Medicina Generale, in gran parte frequentando quella di Trento, organizzata dallo stesso Ordine. Che cosa va migliorato nella formazione dal momento che anche l'ultimo di loro, che ha gettato la scorsa settimana la spugna a Rovereto, proveniva da tale scuola trentina?”

TRENTO. “Il disagio nelle relazioni personali non è riconducibile solo ai no xax, essendosi creata da tempo una situazione ben più grave e complessa che ha radici nel passato. In questo momento ci sono frange larghissime di popolazione che, angosciate, confuse sulla materia, spaventate, non fiduciose del lavoro dei medici, pretendono tamponi di rientro al lavoro, in qualche caso su forte sollecitazione degli stessi datori, prima del tempo oppure insistono per certificazioni Inps, che non possiamo emettere fino a quando non arriva il codice di isolamento, perchè solo Apss può emettere, con date di inizio e termine dell'isolamento stesso”. Sono queste le parole che arrivano da Nicola Paoli, segretario della Cisl Medici che interviene a seguito dell'intervento su ilDolomiti del presidente dell'Ordine dei Medici, Marco Ioppi. (QUI L'ARTICOLO)
In merito al numero di pazienti per ogni professionista Paoli spiega: “Chi aveva, tra i medici di medicina generale un numero di assistiti fino a 1300, perché questo lo dice il nostro attuale contratto di lavoro sia nazionale che provinciale, poteva e può tutt'ora autolimitarsi il numero di assistiti. Chi invece supera la soglia di 1575 assistiti, che è quella per la quale il medico concorre alla zona carente, lo fa volontariamente, dando un grosso supporto ad Apss in difficoltà durante la pandemia, grazie ad accordo provinciale che lo permette e che è stato firmato anche da uno stesso Consigliere dell'Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Trento”.
Riguardo ai giovani medici che si trovano in difficoltà, continua la Cisl “C'è da domandarsi il motivo, visto che gli stessi hanno studiato e conseguito un titolo alla Scuola di Formazione in Medicina Generale, in gran parte frequentando quella di Trento, organizzata dallo stesso Ordine. Che cosa va migliorato nella formazione dal momento che anche l'ultimo di loro, che ha gettato la scorsa settimana la spugna a Rovereto, proveniva da tale scuola trentina?”
Sul disagio nelle relazioni personali tra medico e pazienti “Avere privilegiato le spedizione delle risposte telematiche alla popolazione - spiega Paoli - prima ancora che ai propri medici non sta pagando (con un ritardo temporale spesso imbarazzante); e sta facendo incancrenire un rapporto di fiducia paziente -medico che ogni giorno diventa un po' meno credibile ed apprezzato e un po' più instabile”.
La Cisl Medici si dice pronta a nuove proteste. “Di questo passo – conclude Paoli - saremo costretti a forme di protesta molto più forti di quella che ha portato all'introduzione di un campanello per avvisare le forze dell'ordine delle minacce, nelle sedi di guardia medica. E sarà un peccato, perché la collaborazione tra Apss, Pat e noi, non è mai stata cosi ampia come in questo momento in cui Cisl medici apprezza, e conferma, molte della iniziative adottate dalla Direzione Generale e dal Dipartimento Salute nei nostri confronti e della nostra categoria”.