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Profughi ucraini, Zaia: “In Veneto 234 minori non accompagnati, arrivano qui solo con un numero di telefono scritto sul braccio”
Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha fatto il punto sull'accoglienza dei profughi in arrivo dall'Ucraina in occasione del sopralluogo del capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, all'hub di prima accoglienza di Noale, nel Veneziano

VENEZIA. “I minori non accompagnati arrivati in Veneto sono 234: non hanno genitori, non hanno nessuno. Arrivano qui solo con dei numeri di telefono segnati sulla mano o sul braccio”. A parlare è il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, intervenuto oggi (6 aprile) all'hub di prima accoglienza di Noale (Venezia) in occasione dell'arrivo del capo della protezione civile Fabrizio Curcio.
“È l'immagine plastica di questa tragedia – ha detto Zaia –, bimbi da soli con i nomi ed i numeri di telefono dei genitori scritti sul corpo. Genitori che pur di salvarli decidono di caricare i figli sui pullman o sui treni, senza sapere dove finiranno”. Ogni storia dei profughi arrivati, ha detto il presidente veneto “è la storia di una tragedia, di un incubo” che nessuno avrebbe voluto affrontare, specialmente dopo oltre 2 anni di Covid.
Sul territorio veneto attualmente sono ospitati 11.459 profughi, ha specificato Zaia: “Finora sono stati eseguiti circa 21mila tamponi con un indice di positività del 3,5%. Posso confermare che quasi il 90% degli arrivi è costituito da donne e ragazzi sotti i 14 anni”. Sono oltre 5.300 i veneti che hanno dato la loro disponibilità per l'accoglienza, per un totale di più di 12.400 posti letto. La raccolta di denaro sul territorio ammonta invece a 687mila euro.
Diverse le scene drammatiche descritte dal presidente della Regione Veneto: "Una ragazza di circa 25 anni, incinta, è arrivata con il fratello minorenne. Hanno lasciato in Ucraina la madre ed il padre, che ha avuto un ictus proprio prima di partire. Il fidanzato della ragazza è rimasto a combattere e l'unico collegamento che hanno è il cellulare. Una coppia poi è arrivata insieme al figlio piccolo. Il padre, dell'86, è un malato oncologico e riprenderà le cure in Veneto mentre un 56enne è riuscito a fuggire dalla guerra perché unico familiare in vita rimasto al fratello invalido".