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Stop alla sirena di mezzogiorno a Levico Terme per solidarietà con i profughi dall'Ucraina: “Ne racconteremo la storia e poi verrà riattivata”
Emilio Perina, assessore comunale a Levico con delega alla Protezione civile, ha spiegato a il Dolomiti che si tratta di una “misura temporanea” e che nel lasso di tempo in cui il suono verrà sospeso i profughi arrivati sul territorio comunale saranno informati della storia e della tradizione legata alla sirena della domenica

LEVICO TERME. “Per solidarietà con i profughi dell'Ucraina viene sospesa per 3 settimane la prova sirena del mezzogiorno di domenica”. È con queste parole che i vigili del fuoco di Levico Terme annunciano lo stop temporaneo al tradizionale segnale che ogni domenica risuona dal tetto della chiesa, Una decisione che negli scorsi giorni ha già preso, a livello provinciale, la Protezione civile altoatesina (Qui Articolo) mentre a Rovereto, ha raccontato a il Dolomiti il direttore dell'ostello in cui sono arrivati i primi profughi dall'Ucraina, al suono della sirena di mezzogiorno il gruppo di donne e bambini arrivati nella Città della quercia si è “fiondato all'ingresso, chiedendo dove fosse il rifugio” (Qui Articolo).
“A Levico – spiega a il Dolomiti Emilio Perina, assessore comunale con delega alla Protezione civile – la sirena per tradizione risuona ogni domenica a mezzogiorno”. Si tratta da una parte di una sorta di simbolo per richiamare la grande tradizione di volontariato del territorio, segnalando anche nel giorno festivo la presenza del servizio d'emergenza garantito dai vigili del fuoco, e dall'altra di una procedura tecnica per garantire il funzionamento del segnale d'emergenza. Ma mentre per i cittadini il suono rappresenta nulla più che una tradizione, per i profughi in arrivo dall'Ucraina è invece il segnale che precede i bombardamenti russi sulle città.
“Ci è sembrata una scelta sensibile – continua Perina – nell'ottica dell'accoglienza dei profughi arrivati a Levico, che per settimane hanno vissuto l'angoscia della guerra. La proposta è arrivata dal direttivo del corpo dei vigili del fuoco, guidato dal comandante Marco Gaigher, proprio per garantire la tranquillità di chi è fuggito dal conflitto”. Come detto, lo stop previsto è di tre settimane, durante le quali però: “Spiegheremo con calma questa tradizione alle mamme ed ai bambini arrivati – conclude l'assessore –. La sirena tornerà in seguito a suonare: è giusto conservare le proprie tradizioni, ma in momenti come questo è necessario aiutare maggiormente l'integrazione ed essere più sensibili nei confronti di chi ha vissuto un dramma come la guerra”.