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Uccise Deborah Saltori con l'accetta, il pm chiede 24 anni per Lorenzo Cattoni. Parti civili all'attacco: non ci devono essere sconti
E' iniziato in Corte d'Assise il processo per il femminicidio di Deborah Saltori avvenuto il 22 febbraio dello scorso anno. Per il Pm non ci sarebbe stata premeditazione e crudeltà

TRENTO. Si è tenuta davanti alla Corte d'Assise la prima udienza per il processo di primo grado a carico di Lorenzo Cattoni, l'uomo che il 22 febbraio dello scorso anno ha ucciso Deborah Saltori a colpi di accetta. (QUI L'ARTICOLO)
Cattoni, non presente in aula, è accusato di omicidio volontario. Erano invece presenti la madre, il fratello e i figli di Deborah, costituitisi parte civile.
La difesa di Lorenzo Cattoni ha accettato di procedere con il processo sulla base degli atti che sono contenuti nel fascicolo del Pm senza quindi l'ascolto di altri testimoni. La ricostruzione di quello che è successo, comunque, è sostenuta anche dalla confessione che ha fatto l'imputato.
Il Pubblico Ministero ha chiesto per Cattoni 24 anni di carcere. Non sono state considerate tre delle quattro aggravanti: niente crudeltà, premeditazione e l'aver commesso l'omicidio mentre era sottoposto agli arresti domiciliari. L'unica aggravante che rimane quella del coniugio. Di fatto a richiedere l'ergastolo, invece, sono le parti civili.
Ci sono poi i risarcimenti di migliaia di euro, i legali della famiglia, infatti, avrebbero quantificato il danno in 673 mila euro per ognuno dei quattro figli della vittima e per la madre. Per il fratello di Deborah Saltori il risarcimento è stato quantificato in 333 mila euro.