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Andrea Papi, la relazione (INEDITA) della forestale sull’aggressione mortale dell’orsa: “Violenta e prolungata colluttazione, l’incontro dopo una curva”

La ricostruzione della forestale: “È plausibile che Andrea Papi scendesse di corsa lungo la strada forestale e che immediatamente dopo la curva a destra del tornante si sia trovato a breve distanza dal plantigrado responsabile dell’aggressione”. Da un altro documento emerge che, nel giugno 2022, Jj4 era stata responsabile di un falso attacco avvenuto a meno di 4 chilometri in linea d’aria dal luogo dove venne poi ucciso il 26enne di Clades: inspiegabilmente però, a questa notizia non venne dato risalto dalla Provincia

Di Tiziano Grottolo - 12 maggio 2023 - 06:01

TRENTO. Ormai della tragedia che è costata la vita al 26enne di Caldes Andrea Papi sappiamo quasi tutto. Sappiamo che l’orsa che lo ha ucciso è la femmina Jj4 (anche se alcune associazioni animaliste non sono d’accordo), che questa aveva con sé tre cuccioli al momento dell’attacco e tanti altri dettagli. Di Papi esiste persino un video registrato pochi minuti prima dell’incontro mortale con l’orsa.

 

Paradossalmente ciò che mancava era una prima (seppur parziale) ricostruzione dell’attacco dello scorso 5 aprile. La Provincia non aveva mai diffuso le informazioni relative ai primi rilievi effettuati dalla forestale sul luogo dell’accaduto. In questo modo però si è dato adito a vere e proprie fantasie complottiste. Fra queste anche una “teoria” diventata virale sui social che, basandosi sull’ombra proiettata dal corpo di Andrea Papi, sosteneva che quest’ultimo non fosse vestito per andare a correre. Una sciocchezza che però ha trovato terreno fertile sui social.

 

Ad ogni modo, tornado ai fatti, come viene riportato nella ricostruzione ufficiale della forestale, le ricerche per il mancato rientro del 26enne di Caldes scattano nella serata del 5 aprile. Fin da subito le ricerche si concentrano lungo la “strada forestale Crocefisso Prà Conz”, il corpo di Papi viene ritrovato intorno alle 3e45. Fin da subito si era capito che il giovane era stato vittima dell’attacco di un orso. Per l’appunto un’ora più tardi i forestali e i carabinieri presenti sul posto iniziano a raccogliere i primi reperti, recuperando vari campioni di pelo e individuando varie tracce di sangue.

 

Secondo i forestali l’aggressione è avvenuta all’altezza del tornante “Sesta Vouta”. “È plausibile – si legge nel rapporto – che Andrea Papi scendesse di corsa lungo la strada forestale Crocefisso Prà Conz e che immediatamente dopo la curva a destra del tornante ‘Sesta Vouta’ si sia trovato a breve distanza dal plantigrado responsabile dell’aggressione”. Le prime tracce di sangue vengono individuate a soli 5 metri dalla strada, il che fa ipotizzare che la colluttazione sia stata “pressoché immediata”.

 

Circa 5 metri a valle della strada forestale i forestali individuano anche una ceppaia di abete sradicata con peli orso e tracce ematiche. Alcune decine di metri più a valle rispetto al tornante ‘Sesta Vouta’ vengono ritrovati il telefono, i bastoncini da runner e lo zainetto. Poco distante il corpo senza vita di Andrea Papi.

 

Nella relazione si legge che è “assolutamente verosimile che vi sia stata una violenta e prolungata azione aggressiva dell’animale selvatico nei confronti dell’uomo” come dimostrerebbero le “gravi ferite e le tracce ematiche sparse per decine di metri”. Almeno 30 secondo i rilievi. Il rapporto concludeva dicendo che a causa del terreno molto secco non era stato possibile rilevare le impronte dell’esemplare responsabile dell’attacco rendendo impossibile in quel frangente fare ipotesi sull’identità dell’orso. Saranno le analisi genetiche ad attribuire la responsabilità di quanto accaduto alla femmina Jj4.

 

Quest’orsa è la stessa che il 22 giugno 2020 aveva aggredito due cacciatori. Padre e figlio ebbero la sfortuna di trovarsela davanti mentre raggiungevano la loro postazione da caccia sul monte Peller, sul versante versante opposto rispetto a quello dove si verificherà l’attacco mortale. Inoltre il 30 agosto 2020 Jj4 fu protagonista di un falso attacco ai danni due forestali che ne stavano monitorando gli spostamenti.

 

Dalla documentazione di cui è entrato in possesso Il Dolomiti emerge che sempre Jj4 si rese protagonista di un ulteriore falso attacco avvenuto in località Sass de l’Acqua sulla Strada vecia selva nel territorio comunale di Croviana. Erano all’incirca le 19 del 22 giugno 2022 quando un ciclista si trovò di fronte il plantigrado. L’uomo riuscì a evitare l’attacco difendendosi con la bicicletta per poi fuggire precipitosamente lungo la discesa. I forestali identificarono Jj4 tramite il radiocollare che però nel giro di due settimane avrebbe smesso di funzionare.

Inspiegabilmente alla notizia non venne dato risalto dalla Provincia. Di questo falso attacco infatti si apprese solamente dopo l’aggressione mortale dello scorso 5 aprile, nonostante fosse avvenuto a meno di 4 chilometri in linea d’aria dal luogo dove è stato ucciso Papi. Un mistero considerando il fatto che l’orsa era monitorata proprio perché ritenuta estremamente pericolosa tanto da essere stata oggetto di una serie di ordinanze che ne prevedevano la rimozione.

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