Orsi e lupi, la Provincia: ''I soccorsi non saranno sospesi di notte ma chiediamo spray per difesa degli operatori''. Intanto però il messaggio (sbagliato) è stato dato
Dopo le notizie sui media degli scorsi giorni su uno stop alle ricerche notturne e ai soccorsi nelle aree frequentate da orsi e lupi per ragioni di sicurezza (notizie riprese anche all'esterno con l'Alto Adige che oggi titola ''Stop ai soccorsi notturni, Bolzano ci sta pensando'') ora la Pat chiarisce che verrà chiesto di dotare i soccorritori di spray antiorso

TRENTO. Una marcia indietro ma non troppo. La Provincia di Trento interviene ufficialmente dopo le notizie trapelate negli scorsi giorni con il dirigente generale Raffaele De Col che aveva spiegato come la presenza di orsi e lupi potesse costituire nuovi elementi di rischio per i soccorritori arrivando a paventare la sospensione di ricerche e operazioni di soccorso in notturna nei luoghi frequentati dai grandi carnivori. Sull'Adige di qualche giorno fa era uscita anche un'intervista al dirigente del Dipartimento di Protezione civile, foreste e fauna dal titolo "Con orsi e lupi stop ai soccorsi di notte" nel quale lo stesso De Col spiegava che tutto ciò avrebbe portato a Terzolas all'interruzione delle ricerche dell'ottantaquattrenne Tullio Zandron con il calar della notte. Notizia quest'ultima smentita a il Dolomiti dal presidente del Soccorso alpino Trentino Walter Cainelli (QUI ARTICOLO) che ha anche chiarito che non ci saranno delle sospensioni sistematiche dei soccorsi ma che verrà analizzato caso per caso aggiungendo, quale elemento di rischio, anche la presenza dei grandi carnivori.
Ora la Provincia interviene con un comunicato che spiega ufficialmente che ''le procedure di ricerca – che in nessun caso saranno sospese - terranno necessariamente conto di due elementi: salvo rare eccezioni, gli orsi sono sostanzialmente presenti nel Trentino occidentale, mentre i lupi frequentano l'intera provincia. “E' quindi sempre opportuno adottare comportamenti utili a minimizzare il rischio di incontro con i grandi carnivori” spiega il dirigente generale De Col''. Insomma la confusione è totale. Una vicenda partita come molto impattante (sospendere degli interventi di soccorso di notte nelle zone dove si trovano orsi e lupi) si sta di ora in ora ridimensionando ma nessuno riesce a farlo in maniera netta e chiara contribuendo ad alimentare una nebbia che non aiuta a capire.
Il messaggio, all'esterno è stato dato forte e chiaro: temiamo talmente i grandi carnivori da mettere in discussione il soccorso alle persone. E il messaggio è stato recepito tanto che oggi l'Alto Adige titola: ''Stop ai soccorsi notturni, Bolzano ci sta pensando'' e nell'articolo si cita il direttore della Protezione civile altoatesina che racconta come sia in contatto con De Col e insieme stiano discutendo proprio questo provvedimento: ''Sono in costante contatto con il collega De Col - spiega Klaus Unterweger che della Protezione civile altoatesina è il direttore - e lo scambio di dati è costante. (...) ci stiamo confrontando con i colleghi di Trento e valutando se adottare queste nuove regole anche qui, magari più avanti''. Il problema è che, a questo punto, le nuove regole sulle quali si starebbero confrontando i capi delle due protezioni civili non sono più molto chiare. Oggi la Pat, infatti, spiega che semplicemente chiederà di dotare di spray antiorso gli operatori della Protezione civile.
''Nuove procedure operative per soccorsi e ricerche di persone disperse in aree non urbane frequentate dai grandi carnivori, sono in fase di messa a punto da parte del Gruppo tecnico della Consulta di Protezione civile del Trentino - si legge nel comunicato della Pat -. L'iniziativa è stata promossa all'indomani della tragedia di Caldes. L'obiettivo è di garantire la sicurezza delle diverse Strutture operative, mentre non è mai stata valutata la sospensione delle attività di notte. “La presenza di orsi e lupi rappresenta un fattore di rischio per le realtà attivamente impegnate nelle ricerche e richiede dunque un'adeguata pianificazione delle procedure da seguire e dei comportamenti da tenere” osserva il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, che ricorda come l'obiettivo sia di consentire la dotazione dello spray antiorso a Corpo forestale, custodi forestali e a tutti gli operatori della Protezione civile''.
Insomma il messaggio resta: i grandi carnivori rappresentano un pericolo per i soccorritori (cosa indimostrata visto che non si sono mai verificati incontri o incidenti documentati e che in tutta Italia si contano una decina di aggressioni, di cui una mortale, in 20 anni a fronte di oltre 2.800 morti in 5 anni in montagna). Cambia ora la ''risposta'' al problema.
“Al termine dell'iter tecnico relativo alle procedure di ricerca, sarà avviato un percorso conoscitivo e valutativo nelle sedi istituzionali” aggiunge Fugatti. “In accordo con il presidente della Provincia, nei prossimi giorni organizzeremo una riunione nella sede del Consorzio dei Comuni, alla quale saranno invitati a partecipare tutti i sindaci del Trentino che, come noto, hanno competenza in materia di pubblica sicurezza e di Protezione civile” spiega il presidente del Consiglio delle autonomie locali, Paride Gianmoena. “In quella sede, saranno analizzate le proposte elaborato dal Gruppo tecnico della Consulta di Protezione civile, nella consapevolezza che il principio cui anche i sindaci guardano è sempre quello di garantire la sicurezza degli operatori e per far questo serve un'attenta valutazione dei rischi”.
Alla stesura della nuova direttiva sulle attività di supporto alle squadre di ricerca persone che operano in contesti in cui sono presenti i grandi carnivori, stanno partecipando le diverse strutture operative, sotto il coordinamento del Dipartimento Protezione civile, foreste e fauna guidato dal dirigente generale Raffaele De Col. Accanto alla Centrale unica di emergenza, sono coinvolti: Corpo forestale trentino, Federazione dei Corpi dei Vigili del fuoco volontari del Trentino, Corpo permanente dei Vigili del fuoco di Trento, Scuola provinciale cani da ricerca e catastrofe, Soccorso alpino e speleologico del Trentino, Croce rossa italiana (Comitato trentino), Psicologi per i popoli e Protezione civile Ana (Nuvola) e Unità operativa di Trentino emergenza.
Le procedure di ricerca – che in nessun caso saranno sospese - terranno necessariamente conto di due elementi: salvo rare eccezioni, gli orsi sono sostanzialmente presenti nel Trentino occidentale, mentre i lupi frequentano l'intera provincia. “E' quindi sempre opportuno adottare comportamenti utili a minimizzare il rischio di incontro con i grandi carnivori” spiega il dirigente generale De Col.