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“Stop agli interventi notturni per la presenza di orsi e lupi? Non è vero: si valuta il rischio per i soccorritori, come avvenuto anche sulla Marmolada”

A parlare è Walter Cainelli, presidente del Soccorso alpino Trentino, dopo quanto emerso negli scorsi giorni in merito alle nuove direttive sui soccorsi che le autorità avrebbero elaborato dopo il tragico attacco al 26enne Andrea Papi. “Innanzitutto non è vero che abbiamo interrotto le ricerche a Terzolas con il calare della notte: io stesso ero nella base operativa a mezzanotte, quando stavano rientrando i soccorritori”

Di Filippo Schwachtje - 05 giugno 2023 - 12:53

TRENTO. “Chi si farà male di notte non verrà più soccorso? Non è vero, come per ogni soccorso verrà valutato il rischio residuo per i soccorritori”. A parlare è il presidente del Soccorso alpino Trentino Walter Cainelli, intervenuto dopo quanto emerso negli scorsi giorni in merito alle nuove direttive sui soccorsi che le autorità provinciali avrebbero elaborato dopo l'aggressione mortale dell'orsa Jj4 ai danni del 26enne Andrea Papi (Qui Articolo), e relative in particolare ai rischi rappresentati dalla presenza di orsi e lupi nel corso degli interventi in notturna. 

 

Riassumendo, il dirigente del Dipartimento di Protezione civile, foreste e fauna della Provincia di Trento Raffaele De Col ha fatto sapere che presto sarà adottato un nuovo protocollo ("Le ricerche non saranno necessariamente sospese; qualora non ci fossero le condizioni, magari perché in una determinata area e in un certo periodo della stagione gli orsi sono particolarmente attivi, non metteremo in pericolo la sicurezza dei soccorritori” ha detto il dirigente) ma che nel frattempo alcune indicazioni sono già state date a chi opera sul campo. Indicazioni che, secondo quanto riportato in un'intervista allo stesso De Col apparsa sull'Adige di domenica 4 giugno ("Con orsi e lupi stop ai soccorsi di notte" il titolo), avrebbero portato a Terzolas all'interruzione delle ricerche dell'ottantaquattrenne Tullio Zandron con il calar della notte (Qui Articolo).

 

“Voglio ribadire che c'è stata della disinformazione – smentisce però il presidente del Soccorso alpino – è stato detto che venerdì sera a Terzolas le ricerche sono state interrotte e personalmente mi ha dato fastidio. Venerdì notte ero con il mio cane nella zona delle ricerche e a mezzanotte ero in base operativa, dove stavano rientrando i soccorritori”. A livello generale, dice Cainelli, nel nuovo protocollo non si parla quindi, come emerso negli scorsi giorni, dello stop alle ricerche e ai soccorsi notturni ma piuttosto della valutazione di un parametro ulteriore, quello relativo alla possibile presenza di orsi e lupi nelle zone d'interesse.

 

“Si procederà come si procede per tutte le attività di soccorso – ribadisce Cainelli –. Pensiamo al caso di una valanga: un soccorritore prima di intervenire dopo un distacco deve fare delle valutazioni del rischio residuo. Dopo la tragedia della Marmolada per esempio siamo intervenuti per soccorrere i superstiti, abbiamo portato via quello che riuscivamo. Poi però sopra di noi c'era una sezione di ghiacciaio grossa come un condominio e abbiamo adottato soluzioni diverse nei giorni successivi, portando avanti le ricerche con i droni (Qui Articolo)”.

 

Da una parte, quindi, la consapevolezza dell'importanza del soccorso e dall'altra l'incolumità dei soccorritori: “In questo protocollo – spiega il presidente del Soccorso alpino – è previsto che per ricerche e soccorsi siano attivati comunque i forestali (che fanno parte del sistema della protezione civile trentina) e che in concerto con loro si decida su come intervenire sulla base della presenza degli orsi in quel periodo in quel luogo”.

 

Quali dunque le possibili accortezze da avere per chi opera sul campo? “Un esempio pratico – conclude Cainelli – è di formare per i vari interventi, come già avviene quando si va a fare una ricerca, squadre da quattro elementi e chiamare ad alta voce la persona. Già questo, ci ha spiegato negli scorsi giorni l'esperto di orsi arrivato in Trentino dal Nord America (si tratta di Tom Smith, uno dei massimi esperti di spray anti-orso, Qui Articolo), abbassa notevolmente la percentuale di rischio di incontrare un orso”.

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