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I Nullonauti nell'Inferno del presente
Domani sera, 26 aprile, occasione da non mancare al teatro di Villazzano. Va in scena lo spettacolo della compagnia Art(h)emigra Pht basato sulla forte contaminazione tra danza, musica, parola e movimento affidato a giovani protagonisti guidati dalla coreografa Laura Moro. L'ignavia contemporanea e la società liquida. Dante che ispira una sequenza di suggestioni contemporanee

TRENTO. "Cronache dei nullonauti". Il titolo è intrigante. Molto intrigante se entrando parzialmente nel dettaglio i richiami sono danteschi, infernalmente danteschi, ma anche di scoperta di un'espressione artistica nella quale la contaminazione - (danza, musica, parola e movimento) - è un dogrma. "Cronache di nullonauti" va in scena domani sera - giovedì 26 - al teatro di Villazzano che prosegue il suo percorso in virtuoso equilibrio tra offerta popolare e offerta sperimentale, di ricerca. Un percorso che domani fa tappa in una ministagione di "linguaggi da scoprire". Lo spettacolo è un "numero zero" in questa direzione. Ma è uno zero destinato a durare poco perché le idee e le ambizioni sono tante
La regia dei nullonauti è di Laura Moro. In scena, nella compagnia veneta dal nome perlomeno curioso - Art(h)emigra PhT - ci sono Cristian Alexis Alarcón Jara, Davide Falbo, Maria Cristina Fiorentin, Dilette La Rosa, Cristiano Parolin, Norman Quaglierini, Giulia Vidale.
Su Norman Quaglierini spende tutto il suo entusiasmo il direttore artistico del teatro di Villazzano, Mirko Corradini, che lo ha visto crescere dentro il sui Estroteatro da allievo a protagonista sempre più sicuro fino alla vittoria dell'ultimo Fantasio in un trio capace di tradurre Goldoni in un irresistibile cartone animato umano.
Lo spettacolo ragiona intorno al tema dell’ignavia contemporanea come conseguenza della società liquida. I ricordi personali scadono sempre più velocemente, diventando obsoleti, privando l’essere umano della possibilità di radicare se stesso all’interno di un senso storico, avere un’opinione, operare delle scelte. Dove la vita politica e sociale non si attua più nell’azione ma si risolve nell’immagine o tuttalpiù nella parola scritta, qual è il valore del corpo? Esiste un senso nel gesto fisico oltre la sua pura dimensione strutturale?
La compagnia Art(h)emigra PhT nasce nell’agosto del 2017 dall’unione di un gruppo di giovani attori diplomatisi all’Accademia Teatrale Veneta, che dopo diversi percorsi professionali e di formazione individuali, si sono riuniti sotto la direzione artistica di Laura Moro, danzatrice e coreografa che ha lavorato presso numerose compagnie nazionali e internazionali. La compagnia si pone l’obiettivo di unire discipline differenti che si incontrano in un costante dialogo per dare vita a un nuovo linguaggio performativo che spazia fra teatro, danza, musica, circo. Art(h)emigra PhT ha sede nel Teatro Studio di Zephiro, spazio di produzione stabile, luogo di sperimentazione, creazione e di incontro; opera attivamente nella città di Castelfranco Veneto e in tutto il Triveneto.
Cronache di Nullonauti parte dal canto III dell’Inferno, che è stato il punto di partenza concettuale e pratico per la ricerca artistica dello spettacolo. Ragionando intorno al tema dell’ignavia, si è indagato su diverse sfaccettature per affiancare infine l’immagine dantesca a quella contemporanea.

Lo spettacolo è, come detto, un lavoro di teatro-danza, caratterizzato da un linguaggio astratto che lavora prevalentemente per immagini, utilizzando la parola e il movimento. La parola non è veicolo solo di senso, ma anche di suono e ritmo, allo stesso modo il movimento non è pura forma, ma sviluppo sensibile di una gestualità. La musica, contemporanea e in alcune parti originale, è un elemento fondamentale, insieme a parola e movimento, per creare suggestioni emotive ed intellettuali.
La compagnia Art(h)emigra PhT nasce nell’agosto del 2017 dall’unione di un gruppo di giovani attori diplomatisi all’Accademia Teatrale Veneta, che dopo diversi percorsi professionali e di formazione individuali, si sono riuniti sotto la direzione artistica di Laura Moro, danzatrice e coreografa che ha lavorato presso numerose compagnie nazionali e internazionali.
La regista Laura Moro è danzatrice, coreografa ed insegnante ha lavorato presso numerose compagnie nazionali ed internazionali (Tel Aviv, Stoccarda, Washington, Vienna, Berlino…). È stata docente di ricerca e tecnica presso diverse istituzioni di tutto il mondo. Le sue metodologie ‘The visual voice’, lavoro di composizione vocale come metafora del movimento, hanno costituito per anni materia di studio presso SNDO, School for New Dance Development di Amsterdam.
Con la sua compagnia Il Corpo Pensante I.C. e con il gruppo di professionisti I.C.P., cura la realizzazione di produzioni per l’infanzia, e danza di ricerca: creazioni che guardano alla danza contemporanea come momento/spazio d’incontro tra diverse discipline artistiche, già ospiti di vari festival e teatri italiani.
Pur avendo il suo punto di partenza nella tradizione classica il suo lavoro coreografico è legato alla musica contemporanea e alla tradizione improvvisativa della musica jazz.
Il suo linguaggio è stato definito dalla critica ‘musica per gli occhi, pensiero fisico.