Dantedì, il Collegio Arcivescovile si illumina per i settecento anni dalla morte del Sommo Poeta
In occasione della giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri, in particolare nell'anno del settecentenario dalla sua morte, l'Arcivescovile a deciso di dedicargli un percorso speciale a cui hanno partecipato tutti gli studenti del triennio. Questa sera alle 21 si terrà l'evento principale, ovvero la declamazione del primo canto sotto le luci della scuola, accese in modo da formare il numero 700 sulla facciata

TRENTO. Il Collegio Arcivescovile si illumina in memoria di Dante. Oggi, 25 marzo, ricorre il Dantedì, la giornata nazionale istituita lo scorso anno in onore del Sommo Poeta. In questa occasione la scuola trentina ha deciso di accendere le luci in modo da comporre il numero 700 sulla facciata, per richiamare l'attenzione sulla celebrazione del settecentenario della morte di Dante e per portare, in questo periodo di fatica emotiva anche per i ragazzi, un messaggio di speranza attraverso il valore allegorico della luce.
Non si fermano qui le iniziative proposte. Infatti alle ore 21, in concomitanza con l’accensione delle luci e nel rispetto delle normative sanitarie, uno studente e tre professori declameranno dal cortile della scuola il primo canto dell’Inferno. Una scelta non casuale, ma volta a simboleggiare sia l’inizio del viaggio del poeta nell’aldilà (che sarebbe iniziato proprio il 25 marzo), sia il periodo di difficoltà che tutto il mondo sta attraversando così come Dante attraversò la selva oscura.

Gli alunni delle scuole superiori saranno rappresentati dalla voce dello studente-convittore Gabriele Bonenti (3 ITT), cui seguiranno quelle delle insegnanti Arianna Gilmozzi, Anna Vittoria Ottaviani e Letizia Tevini. La declamazione verrà trasmessa in diretta sui canali della scuola su Facebook, Instagram e YouTube, così chi sarà a casa potrà sia ascoltare sia partecipare attivamente leggendo l'incipit della Commedia dai propri balconi e postando una foto con il tag della scuola.
L’evento è solo il culmine di un percorso portato avanti dal dipartimento di lettere dell’Arcivescovile, che ha portato gli studenti del triennio a immergersi durante l’anno scolastico nel mondo cantato dal poeta. Tra le varie attività organizzate si annoverano una lezione dedicata al monumento dantesco in piazza Dante tenuta dalla professoressa Chiara Radice; traduzioni grafiche e fumettistiche di concetti, personaggi, figure retoriche della Commedia; interviste impossibili a personaggi infernali; rielaborazioni espressive a memoria e anche musicate; fotografie dei luoghi medioevali di Trento a visualizzare le architetture del tempo; un albo dantesco su Google Sites in via di allestimento per raccogliere tutti questi materiali multimediali.

“L'obiettivo – spiega la professoressa Ottaviani a ilDolomiti.it - è di non limitarsi a studiare Dante ma viverlo nella carne e nel sangue in tutte le sue sfaccettature di poeta, politico, teologo, geografo, scienziato...umanista a tuttotondo - ma soprattutto uomo impregnato di passione, paure, emozioni e sogni”.
“Al servizio di questa concezione didattica naturalmente c'è un modo di in-segnare, segnare dentro, che mette al centro la persona di ogni allievo attraverso una varietà di metodologie che vanno dal digitale alla creatività, dal cooperative learning alla peer education, e le attività laboratoriali di learning by doing. Nella convinzione che il testo è una partitura che va affrontata con il massimo rigore ma deve poi anche riverberarsi in tutta la sua potenza di suono per ciascuno studente secondo i suoi interessi, sensibilità e competenze, nel dialogo con l'insegnante e i compagni, dentro e oltre la lezione - che diventa quindi solo un tassello del mosaico educativo”, conclude la professoressa.
La diretta dell’evento sarà disponibile sui canali social del Collegio Arcivescovile o su YouTube a questo link.