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Nasce la Cassa Rurale della Vallagarina. I soci di Avio, Isera e Folgaria hanno detto sì
Sarà il quarto istituto di credito cooperativo del Trentino con 7.024 soci e 30mila clienti, e fondi propri per 85,6 milioni di euro

ROVERETO. La Cassa Rurale della Bassa Vallagarina, quella di Isera e quella degli Altipiani (ex Folgaria), hanno deciso di fondersi e di dare vita a un nuovo istituto, la Cassa Rurale Vallagarina. Il via dopo le assemblee dei soci e la partenza ufficiale avverrà il primo luglio.
"Esito positivo", recita il comunicato della Cooperazione trentina. I voti delle assemblee straordinarie sono stati decisamente schiaccianti: ad Avio l’assemblea della Bassa Vallagarina ha detto sì con due astenuti e dieci contrari (su 882 voti), a Rovereto i soci di Isera hanno approvato con 252 voti su 313 soci presenti, in Folgaria un solo no e una sola astensione.
Anche se per qualcuno la decisione non è stata così scontata. A Isera una consigliera, Debora Pedrotti, si è opposta decisamente smarcandosi dal resto del cda. E il dibattito c'è stato, promosso soprattutto da coloro che volevano un allargamento della fusione anche agli altri istituti lagarini e non solo a tre sole Casse rurali.
Ma anche ad Avio qualche voce critica si è levata, anche se le ragioni della maggioranza favorevole alla fusione sono prevalse. Per Emiliano Trainotti, presidente della cassa Rurale della BAssa Vallagarina, "quella che nascerà sarà una realtà del credito cooperativo forte dal punto di vista dimensionale, patrimoniale e di efficienza. Una decisione ponderata - ha spiegato - e presa dopo una rigorosa analisi del contesto attuale”,
Trainotti ha assicurato che non calerà il numero di sportelli (16) e saranno confermati tutti dipendenti (135). La nuova Cassa partirà da 7.024 soci e 30mila clienti, e fondi propri per 85,6 milioni di euro. La raccolta complessiva supera di poco il miliardo di euro e i crediti arrivano a 660 milioni. Numeri che portano le masse amministrate a 1,669 miliardi, posizionando la Rurale al quarto posto nella classifica trentina delle Casse Rurali per dimensioni (dopo Trento, Alto Garda e Alta Valsugana).
“Per rimanere quello che siamo oggi è necessario rimodularsi. I valori della cooperazione rimangono centrali – ha detto ai soci il presidente Trainotti – cercheremo di garantire equilibrio di rappresentanza del territorio nella governance, anche se non sono previsti aumenti del numero di consiglieri in cda. A questo proposito - ha continuato Trainotti - hanno dichiarato la disponibilità a dimettersi a luglio due consiglieri per far posto ad altrettanti rappresentanti di Altipiani e Isera”.
Il direttore della Bassa Vallagarina Giuliano Deimichei ha illustrato i numeri e i passaggi tecnici della fusione, assicurando per il futuro risparmi importanti sul fronte delle spese (due milioni già dal 2018). “Dalla fusione – ha proseguito Deimichei – ci aspettiamo miglioramenti nella qualità del credito, leggera crescita degli impieghi, consolidamento del patrimonio e incremento della raccolta. Il margine finanziario, “termometro” della redditività bancaria, nei prossimi anni dovrebbe crescere dagli attuali 11,9 milioni ai 17,9 del 2020. Per quella data anche il patrimonio dovrebbe sfiorare i 90 milioni”.