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Vantaggi fiscali per chi affitta a prezzi più bassi rispetto a quelli del mercato: “L’obiettivo è aumentare l’offerta di case”
Il proprietario dell’immobile che aderisce a questa tipologia di accordo avrà un vantaggio fiscale con un’aliquota più che dimezzata mentre gli inquilini potranno sottoscrivere contratti più bassi rispetto ai prezzi di mercato

ARCO. Nelle scorse settimane gli attivisti dello “Sportello Casa per Tutti”, una realtà indipendente per il diritto all’abitare nata all’interno del Centro sociale Bruno e da alcune assemblee contro il carovita, hanno incontrato alcune famiglie dell’Alto Garda che sono state sfrattate o rischiano di perdere la casa. Un problema trasversale che riguarda molte persone in Trentino dove gli affitti sul mercato privato hanno raggiunto cifre esorbitanti.
Quest’oggi però, nella sede della Cgil del Trentino, è stato siglato un accordo tra sindacati degli inquilini e i rappresentati dei proprietari sul canone concordato per il Comune di Arco che potrebbe portare dei benefici anche a chi cerca casa. “L’intesa – spiegano i sindacalisti – segue quella raggiunta nelle scorse settimane a Riva del Garda e interviene su un territorio dove il problema casa e le difficoltà a reperire un alloggio ad un costo accessibile sono particolarmente gravi, anche per la pressione degli alloggi turistici”.
L’intesa, sottoscritta da Sunia Cgil, Uniat Uil, Sicet Acli per gli inquilini e Federproprietà, Unione Piccoli Proprietari e Confappi, fissa un intervallo di valori per la definizione del canone d’affitto con un livello massimo ridotto tra il 20 e il 30% rispetto al prezzo di mercato. Il proprietario dell’immobile che aderisce a questa tipologia di contratto ne ha un vantaggio fiscale con un’aliquota più che dimezzata (10% anziché 21%) sulla cedolare secca, e un imponibile nettamente ridotto (66,5% anziché 95%) dell’Irpef. Quanto alla durata, il contratto concordato prevede la formula del 3+2, cioè un minimo di tre anni, rinnovabili tacitamente con altri due, mentre la formula libera prevede il 4+4. Ad ogni rinnovo il canone viene aggiornato con percentuali fisse.
I sindacati degli inquilini, Manuela Faggioni per Sunia Cgil e Fausto Gardumi per Sicet Acli, hanno sottolineato il valore di un accordo che punta a dare respiro alle famiglie e alle giovani coppie messe in difficoltà da inflazione e aumento dei prezzi. “La nostra richiesta, avanzata anche alla Provincia, è quella di modificare la legge provinciale sull’Imis aumentando l’aliquota a chi tiene gli alloggi sfitti e incentivare invece, attraverso la riduzione della stessa aliquota, chi li rende disponibili sul mercato. Ci auguriamo si vada in questa direzione”.
I rappresentanti dei proprietari, Severino Rigotti (Confappi), Marcello Condini (Federproprietà) e Giampiero Cozzio (Unione Piccoli Proprietari) si sono invece soffermati sui vantaggi fiscali per i locatari e hanno sottolineato l’impegno a portare avanti accordi simili anche in altri comuni. A breve si dovrebbe arrivare alla firma di un’intesa territoriale per Rovereto e successivamente si comincerà a lavorare su Pergine. “È fondamentale dare risposta alle richieste di famiglie e lavoratori tutelando allo stesso modo gli interessi dei proprietari che, grazie ai vantaggi fiscali, di fatto azzerano ‘la perdita’ sull’affitto”.
Nel frattempo dall’assessora al bilancio del Comune di Arco, Francesca Modena, trapela soddisfazione per l’accordo raggiunto. Modena ha fatto sapere che l’Amministrazione di Arco valuterà la strada migliore per arrivare anche ad una riduzione dell’aliquota Imis per i proprietari, allo scopo di facilitare l’immissione sul mercato di alloggi a prezzi accessibili.