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Da Venezia alle Dolomiti in treno? “Nel 1950 si faceva più in fretta”, il Pd contro il prolungamento dell’autostrada A27: “Meglio potenziare la ferrovia”
La proposta del Pd: “Chiedere la prosecuzione dell’autostrada A27 non è la soluzione, per ridurre il traffico sulle Dolomiti meglio ripristinare i collegamenti ferroviari diretti con Roma e con Milano e tornare agli orari del 1950”

BELLUNO. In Veneto come in Trentino le strade di montagna sono spesso intasate dal traffico legato soprattutto ai tanti turisti che ogni stagione vogliono raggiungere le varie località. Nel Bellunese a soffrire è la statale di Alemagna in particolare nel tratto tra Calalzo e Ponte nelle Alpi.
Come sottolinea Monica Lotto, segretaria provinciale del Partito Democratico, i disagi che i turisti scontano ogni fine settimana e i residenti ogni giorno sulle strade bellunesi derivano da due fattori: “Il grave ritardo dei cantieri allestiti per rendere più sicura e scorrevole la viabilità e la mancanza di qualsivoglia alternativa”. Il punto è che nel tratto fra Calalzo e Ponte nelle Alpi ci sarebbe pure la ferrovia ma secondo i Dem è largamente sottoutilizzata per via “dei lunghissimi tempi di percorrenza e degli orari dei servizi decisi a tavolino senza valutare le reali esigenze della popolazione”.
Qualche esempio? Per raggiungere il Centro Cadore da Venezia bisogna prendere un treno in laguna, spesso cambiare a Conegliano, prendere un altro treno, cambiare a Ponte nelle Alpi e prendere un terzo treno fino a Calalzo. Idem da Padova con tempi che vanno da 3 ore e un quarto fino a toccare le 5 ore e 19 minuti per percorrere rispettivamente 131 (da Venezia) o 155 (da Padova) chilometri. “Nel dicembre 1950 – osserva Lotto – il diretto da Venezia copriva il percorso fino a Calalzo in 2 ore e 38 minuti senza cambi, poi è arrivata la Regione”.
Come ricordano i Dem, attualmente, è in corso il completamento dell’elettrificazione dell’anello basso delle Dolomiti: “Dobbiamo pretendere l’elettrificazione da Ponte nelle Alpi a Calalzo e un taglio drastico ai tempi dei collegamenti tra la pianura e il Bellunese e, almeno nell’alta stagione, il ripristino dei collegamenti ferroviari diretti con Roma e con Milano”. Secondo il Pd basterebbero queste due azioni, il ritorno agli orari del 1950 e due collegamenti la settimana con le principali città italiane, per ridurre il traffico, i disagi e l’inquinamento che i residenti e i turisti devono sopportare ogni fine settimana.
“Al contrario – incalza Lotto – chiedere la prosecuzione dell’autostrada A27 non è la soluzione. Gli unici ad avvantaggiarsene sarebbero i professionisti della progettazione, sapendo che però i loro progetti rimarrebbero nei cassetti in quanto non ci sono i volumi di traffico minimi per rendere sostenibile economicamente la prosecuzione né le condizioni ambientali”.