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"Non è neve 'naturale', lo snowfarming non è così 'sostenibile'". Il gruppo BenEssere di Livigno: "Vengono usati i cannoni per realizzarla"

A pochi giorni dalla riapertura dell'"anello tecnico autunnale" per lo sci di fondo a Livigno con neve realizzata grazie alla tecnica dello snowfarm, il gruppo BenEssere commenta: "Andrebbe specificato che la neve in questo caso è un prodotto artificiale. Quella naturale? Troppo poca per essere accumulata in così grandi quantità"

Di Francesca Cristoforetti - 30 ottobre 2022 - 14:22

LIVIGNO. "Non è neve 'naturale'. Attenzione a definire lo snowfarming 'sostenibile'". Questo dichiara Lorenzo Zini di BenEssere di Livigno, il gruppo di cittadini che si occupa di tematiche di sostenibilità ambientale e sociale sul territorio. La notizia l'ha data ieri il Dolomiti spiegando come da venerdì a Livigno si sia tornati a sciare su un anello circolare da fondo con la neve recuperata con lo snowfarming, tecnica "sostenibile" che consente di conservare la neve risalente alla stagione invernale precedente per poi riutilizzarla in altri periodi dell'anno.

 

Con questa neve è stata "aperta" la stagione invernale in anticipo rispetto al previsto, quest'anno il 28 ottobre, nonostante le alte temperature che stanno posticipando l'arrivo dell'inverno. Ma non solo. Una buona parte viene utilizzata anche in estate per la "1K shot'' la gara di fondo e biathlon, solitamente ad agosto, e per la "Gara da li Contrada da Livign".


Nonostante la sfida con la natura e con i cambiamenti climatici, il progetto è stato promosso come ''sostenibile'', dovendosi trattare di accumulo di neve già esistente (neve definita dall'azienda di promozione turistica Livigno in un post su Facebook prima "naturale", poi modificato in "vera"), quindi che non dovrebbe implicare utilizzo di energia con i cannoni sparaneve e di acqua con i bacini idrici.

 

 


 


 

Livigno dal 2016 porta avanti il progetto di snowfarm. Di fatto la scorsa primavera sono stati accumulati 80mila metri cubi di neve che poi sono stati ricoperti da uno strato di fibra di legno (in passato si usava uno strato isolante in cippato mentre quest'anno dei teli in lana di legno) e da un telo geotermico. In questo modo la neve viene tenuta ''al freddo'' con una perdita che si stima in circa il 20% del totale. 

 

"Andrebbe specificato - accusa il gruppo - che a Livigno la neve prodotta per la snowfarming si tratta di un prodotto artificiale, creato apposta anche per essere accumulato, attraverso l'utilizzo dei cannoni. Farla passare come un qualcosa di sostenibile è solo una pubblicità. Dopo averne prodotta l'inverno poi la coprono con gli appositi teli per mantenerla".

 

"Dietro questa neve in realtà c'è un grande spreco di energia elettrica oltre che di acqua, in un periodo di scarsità idrica, alte temperature e caro energia. In questi giorni qui siamo arrivati anche a 18 gradi come temperature, fa molto caldo. La quota di neve naturale è troppo poca per essere accumulata in così grandi quantità, basti guardare anche solo le scarse precipitazioni dello scorso anno".

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