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Olimpiadi Milano-Cortina, il presidente di Belluno suona la sveglia: ''Tutto fermo, non sembra che tra tre anni ospiteremo i Giochi''
Il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, a Il Dolomiti: "C'è una grande preoccupazione in vista di questo evento: mancano 3 anni e non si può perdere nulla di questa opportunità. Tante le opere da sbloccare e diventa sempre più urgente nominare un ad della Fondazione"

LONGARONE. "Il tempo inizia a stringere e c'è bisogno di accelerare in tutte le direzioni". A dirlo è Roberto Padrin nel convegno organizzato nel corso di Dolomiti Show a Longarone Fiere. Il presidente della Provincia di Belluno prova a suonare la sveglia tra la nomina di un ad per la Fondazione Milano Cortina, le opere e venues di gara "C'è una grande preoccupazione in vista di questo evento: mancano 3 anni e non si può perdere nulla di questa opportunità".
C'è soddisfazione per la candidatura del Veneto a capitale europea dello sport 2024 ma il presidente bellunese lancia un appello per fare di più e più velocemente in ottica Giochi (Qui articolo). "Le Olimpiadi e le Paralimpiadi non significano solo le gare, ma c'è un prima e c'è un dopo. E' necessario calarsi di più nel tessuto del territorio. C'è tanto lavoro da portare avanti, anche sul fronte della promozione e della visibilità per raccontare le nostre località".
Insomma, non si vede nulla sul territorio. "Non ci sono segnali in grado di ricordare che questa terra ospiterà i prossimi Giochi olimpici, che sono tra appena poco più di tre anni. Noi - evidenzia il presidente della Provincia di Belluno - siamo disponibili a supportare, aiutare e sostenere le iniziative ma bisogna iniziare a muoversi perché il 2026 è per certi versi già alle porte".
Altri nodi sono quelli delle strutture e delle infrastrutture. "Ci sono cantieri ancora in ritardo dai Mondiali di Cortina 2021 e speriamo che Anas possa sbloccare diverse partite per quanto riguarda la mobilità. E sulle opere sportive - prosegue Padrin - c'è comunque da intervenire con la massima urgenza e velocità. La maggior parte delle venues sono già esistenti e operative: ma comunque ci sono iter da seguire e comunque poi c'è la necessità di effettuare delle prove e dei collaudi. Non si può arrivare troppo a ridosso di un grande evento di questa portata".
Discorso a parte è quello della pista da bob a Cortina. Nelle scorse settimane il Coni ha difeso nuovamente la struttura: "Si va avanti: c'è un dossier di candidatura sul quale siamo stati votati e che deve essere rispettato il più possibile. Le parole di Thomas Bach (presidente del Cio) poi hanno chiarito ogni aspetto", ha commentato il presidente Giovanni Malagò (Qui articolo). "E' stata sicuramente la partita più delicata per i costi e per le implicazioni", ribadisce Padrin. "Ma c'è una scelta, la modalità è stata stabilita e un percorso è stato disegnato: adesso si deve procedere e sbloccare anche questa situazione: bisogna agire in fretta, altrimenti si rischia di non arrivare pronti".
A mancare il nome nella casella dell'amministratore delegato della Fondazione Milano Cortina, l'ente chiamato formalmente a organizzare le Olimpiadi e le Paralmpiadi del 2026. "E' tutto fermo e si deve decidere in tempi rapidi per non perdere ulteriore tempo - continua il presidente della Provincia di Belluno - altrimenti le attività si bloccano. Questa è un'opportunità che dobbiamo sfruttare al 100% delle possibilità".
Non è nemmeno banale l'organizzazione delle Paralimpiadi per accogliere gli atleti nel miglior modo possibile con servizi moderni e all'altezza. In linea con le dichiarazioni del numero uno del Coni, anche il presidente della Provincia di Belluno è categorico sull'obbligo di ingranare la marcia.
"Serve un cambio di passo: l'entusiasmo per un evento e una manifestazione, anche per le Olimpiadi, si crea dai dettagli più piccoli. Non siamo ancora prontissimi e c'è un po' di preoccupazione nel mondo sportivo sulla programmazione e sulla realizzazione degli investimenti nei tempi previsti dei Giochi a cinque cerchi. Arriveremo al traguardo e tutto andrà bene ma non possiamo lasciare nessuna opportunità per strada", conclude Padrin.