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A sinistra e oltre il Pd, qualcosa si muove. L'appello di Piergiorgio Cattani: ''Aggreghiamo le forze per cambiare la politica''
L'obiettivo quello di entrare nella coalizione di centrosinistra. Lorandi, MdP: "D'accordo, la situazione è di emergenza". Attolini, Sinistra Italiana: "Ma serve cambiare tutto: programmi, soggetti, persone". Coppola, Verdi: "Ipotesi possibile e plausibile"

TRENTO. Il progetto 'Primaveratrentina', promosso da un gruppo di persone che 'dal basso' cercano di interrogarsi sulla scadenza elettorale dell'autunno prossimo, "sta andando bene". Lo assicura Piergiorgio Cattani che, assieme a Renzo De Stefani, sono gli animatori di questo percorso di partecipazione. "Stiamo organizzando alcuni incontri territoriali - spiega Cattani - e posso dire che le persone dimostrano interesse. Abbiamo già fissato appuntamenti a Rovereto, in val Rendena, in Valsugana e in Valle di Fiemme".
L'area politica è quella del centrosinistra, un'area che però non è ascrivibile a una 'geografia' delimitata. Non è sufficiente dire "quelli a sinistra del Pd": per Cattani questa limitazione non esprime "il variegato mondo che gira intorno al centrosinistra e che non si riconosce nel Pd e che, per svariati motivi, è stata finora ai margini di un impegno politico”
Sta di fatto che i pezzi di sinistra, anche quelli organizzati, sono sparsi, disgregati, ognuno per conto suo. Atomizzati, si potrebbe dire . "Per questo vorrei lanciare un appello ai vari atomi che potrebbero comporre una molecola e quindi una proteina per ridare energia al centrosinistra uscito devastato dal 4 marzo. Penso naturalmente a LeU, Possibile, Sinistra italiana, Mdp, ai molti eletti nelle istituzioni locali che si sentono senza casa, comitati di impegno civico".
Un elenco di sigle che potrebbe far scappare anche quelli con le migliori intenzioni. "Infatti bisogna andare oltre. Ci vuole una sintesi nuova. Metodi partecipativi nuovi che non partano dalle sigle e dai vari personalismi. Puntare davvero sui contenuti. Io indico un punto solo: l’ambiente. Da cui può scaturire tutto. E così comincerebbe davvero una primavera. Occorre allargare il più possibile, fino all’area verde e socialista".
Quella di Cattani è una visione personale, la descrizione di uno scenario possibile: quello di poter incidere nella costruzione del centrosinistra trentino, con nuovi schemi e nuove idee. E anche con nuove persone: da qui il tema dei temi, quello del cambio al vertice.
"La discontinuità ci vuole anche negli uomini (e nelle donne). Non si può presentare una squadra identica - afferma Cattani - e se rimane Rossi sarà probabilmente così. Per questo appoggio la linea del segretario del PD Muzio". Ma se Rossi rimane? "Questo sicuramente è un ostacolo di non poco conto, benché non insormontabile".
Un ragionamento che giriamo a qualche esponente della sinistra, di quell'area a sinistra e oltre il Pd, che alle prossime elezioni potrebbe rappresentare - se decide di organizzarsi - una realtà con un 'peso' discreto, utile per battere le destre e utile - nel caso di un'alleanza - per controbilanciare eventuali spostamenti a destra della coalizione di centrosinistra.
Per Fabiano Lorandi di Mdp-Articolo 1 "siamo di fronte a un'emergenza democratica" ed è necessario che un'area di sinistra si riorganizzi in vista delle elezioni, "anche per fermare l'ondata di destra". Per Lorandi "c'è una domanda che viene dal basso, la richiesta che le istanze della sinistra siano rappresentate".
Il centrosinistra - "che non mi pare sia in buona salute", osserva Lorandi - non può immaginare di ripresentarsi con un restyling che passa soltanto "attraverso un allargamento algebrico ai Civici di Valduga". La possibilità di un avvicinamento con la coalizione di centrosinistra dovrebbe però soddisfare questi requisiti: "No alla continuità di contenuti e di programmi e di persone". Il cambiamento - insomma - è necessario.
Anche per Renata Attolini di Sinistra Italiana "c'è l'esigenza di un grande schieramento di sinistra che sappia raccogliere la voce dei cittadini". E l'ipotesi di convergere con altre forze, con altre realtà, è all'ordine del giorno di Leu, di cui Sinistra Italiana fa parte:"Stiamo incontrando tante espressioni politiche e sociali del territorio - ammette - e anche il Pd. Sono fasi interlocutorie".
Prima di parlare di probabili e possibili alleanze, di far parte della coalizione, ce ne vuole: "Ci vuole un cambiamento radicale, un ripensamento generale. Non solo di Rossi ma anche della coalizione, dei soggetti che la compongono, dello stesso Pd, dei programmi. Una discontinuità reale e non di facciata".
Concorda anche Lucia Coppola, esponente dei Verdi. "Non posso esprimermi a nome dei Verdi - afferma - ma è fuori dubbio che la dispersione di tutto quello che c'è a sinistra e oltre il Pd fa il gioco della destra. Andare in ordine sparso alle Provinciali non ha proprio alcun senso".
E i motivi di una possibile aggregazione sono due: "Per porre un freno alla deriva di destra, perlomeno tentare di arginarla. E allo stesso tempo rispondere a un'esigenza che viene dal basso, dei tanti elettori di sinistra e del mondo ambientalista che vorrebbero poter esprimere candidati che li rappresentano".
"Quella di Piergiorgio Cattani - conclude Lucia Coppola - è una delle ipotesi al vaglio. Aspettiamo di capire cosa succederà nelle prossime ore (nella riunione della coalizione, ndr) ma dal mio punto di vista la proposta di Cattani è possibile e plausibile"