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Cottarelli prende tempo. E se domani rimettesse il mandato? Ipotesi voto con Lega a un soffio dai 5 Stelle
L'attacco dei mercati di oggi e la crescita esponenziale dello spread (fermatosi poi a quota 290) fanno pensare a un segnale chiaro che spinge verso nuove elezioni già a luglio. Il governo Cottarelli rischierebbe di essere troppo fragile e insicuro e allora meglio il voto

ROMA. Niente da fare. La crisi nella quale siamo piombati nonostante i sorrisi e i toni trionfali di chi da mesi ripeteva di aver vinto le elezioni rischia di essere senza precedenti. Gli errori politici dei 5 Stelle e la spregiudicatezza di Salvini (non parliamo degli altri perché sono talmente evanescenti. Per loro un s.v. senza voto di calcistica memoria) stanno spingendo il Paese in una gravissima crisi, non solo economica ma anche sociale e istituzionale. Incapaci di gestire le responsabilità che sono state date loro dagli italiani ma capacissimi a scaricare le colpe sugli altri, stanno giocando sulla pelle della nazione una partita tutta votata alla crescita elettorale che li porterà, magari, verso percentuali record ma col rischio di governare su delle macerie.
I mercati, oggi, hanno reagito malissimo alle dichiarazioni dei partiti, che hanno annunciato che non daranno comunque la fiducia al premier incaricato Cottarelli. Lo spread è schizzato a quota 320 per attestarsi a 290 e anche se questa sera i giornali nazionali titolano su un semplice slittamento della nomina dei ministri (era attesa per oggi ma Cottarelli ha lasciato il Palazzo del Quirinale senza aver chiuso la lista) a domani mattina, la sensazione è che anche questo governo non nascerà.
Il messaggio odierno mandato dai mercati internazionali, infatti, sembra chiaro e inequivocabile: l'instabilità si paga con la fuga degli investitori e con l'assalto degli speculatori e partire sapendo già che Cottarelli non avrà l'appoggio di nessuno rischia di trasformarsi in una perdita di tempo che potrebbe tradursi in una serie di settimane sotto attacco. Borsa giù e spread su potrebbero ricacciare il Paese in poco tempo a un livello simile a quello precrisi e gli ultimi anni di sacrifici e sforzi per rimettere in carreggiata la nazione rischierebbero di essere sprecati. E allora? Allora perché non tornare al voto già a luglio.
I partiti sono d'accordo e anche i mercati lo sarebbero in vista di una maggiore stabilità futura. Cottarelli, allora, domani mattina invece che con la lista dei ministri dovrebbe presentarsi da Mattarella direttamente per rimettere il suo mandato nelle mani del Presidente. E poi, a luglio, che vinca il migliore. Il centrodestra, grazie alla partita condotta da Salvini con i 5 Stelle e Mattarella, presentandosi unito sfiorerebbe, al momento, il 40% con la Lega (data al 27,5% e cresciuta di 10 punti in questi due mesi di stallo) a un palmo dall'essere primo partito italiano visto il considerevole calo dei grillini (dopo molto tempo dati sotto quota 30%, al 29,5% calati di quasi 3 punti in 2 mesi). Il sondaggio Swg dà Forza Italia sull'8%, Fratelli d'Italia al 3,8% il Pd in crescita al 19,4%, Liberi e Uguali al 2,6%.
E la legge elettorale conta molto poco. Se Movimento 5 Stelle e Lega vorranno governare insieme, come erano pronti a fare, basterà dirlo prima delle elezioni. Stando così i sondaggi dovrebbero portarsi a casa maggioranza e stabilità senza alcun problema e magari riusciranno a proporre come ministro qualcuno votato dai loro elettori e non una figura terza scelta apposta per far saltare il banco.