''Espulsione per l'immigrato che si masturbava sul bus''. I carabinieri: ''Ha problemi psichici'' ma la Lega chiede ''pena esemplare''
I deputati trentini chiedono al ministero dell'interno di valutare il ricorso all'articolo 5 della legge sull'immigrazione. Quella che permette espellere lo straniero che si macchia di reati quali strage, guerra civile, associazione mafiosa, vilipendio alla Nazione
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TRENTO. Dell'immigrato che si masturbava, nascosto tra i sedili di una corriera di linea a Canazei, se ne dovrà occupare nientemeno che il ministero degli Interni, sollecitato da tutta la delegazione trentina della Lega a Montecitorio.
Il suo irrefrenabile desiderio, sfogato in luogo pubblico, anche se tentando di celarlo il più possibile, è stato immortalato da un video che un passeggero ha pensato bene di registrare. Per poi divulgarlo con indignazione a tutti i media.
Leggendo i giornali anche i leghisti ne sono venuti a conoscenza. E nemmeno le rassicurazioni dei carabinieri hanno potuto metterli tranquilli. "Non c'è nessun pericolo sociale - ha infatti dichiarato il maggiore Enzo Molinari, carabiniere di stanza in Val di Fassa - le donne non devono aver alcuna paura a usare il mezzo pubblico".
Non perché il maggiore pensi che il sollazzo autoindotto sul torpedone sia ormai sdoganato e tollerato: il militare ha voluto precisare che si tratta di un caso del tutto isolato, che si tratta di una persona con problemi psichiatrici che comunque è innocua, soltanto - immaginiamo - un po' sovreccitata. Un po' troppo a dire il vero, ma non è il caso dell'esibizionista che non vede l'ora di aprire il trench per far vedere le pudenda.
Una persona con problemi psichiatrici che per la Lega dovrebbe comunque essere sanzionata con la pena più terribile per un migrante, la revoca del permesso di soggiorno. "Gli atti osceni su di una corriera sono qualcosa di molto grave - spiega la deputata Stefania Segnana - fosse accaduto a me vedere quella scena avrei avuto una paura...".
"Non ne faccio una questione di cittadinanza - spiega - fosse stato anche italiano avrei chiesto una pena esemplare per chi si comporta in questo modo". Ma se fosse stato il pazzo del paese forse nessuno gli avrebbe fatto il video, gli si sarebbe detto "Smettila, maleducato, non sono cose che si fanno". E si sarebbe compatito.
E fosse stato anche sanzionato, non si sarebbe potuto fare niente: un giudice non giudica una persona con disagio psichico. Si sarebbe inviato ai servizi sociali, a quelli psichiatrici, per aiutarlo a non degradarsi così in pubblico. Un italiano non è espulso e allontanato: viene di solito aiutato.
"Dare il permesso a persone con questi problemi psichici non so - dice la deputata - noi abbiamo chiesto al ministero dell'Interno di valutare la revoca del permesso di soggiorno". Questo perché, ovviamente, se questo poveretto diventasse in un sol colpo clandestino non si masturberebbe più. Senza permesso di soggiorno non avrebbe nemmeno più il diritto alle cure psichiatriche.
Ma sarà il ministero a valutare, a leggere con attenzione l'articolo 5 della legge sull'immigrazione. I deputati trentini del carroccio chiedono infatti al ministero "se non ritenga opportuno procedere ad una revoca del permesso ai sensi dell’articolo 5, comma 5-bis del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286".
Un articolo che in caso di revoca del permesso di soggiorno permette di "valutare la pericolosità dello straniero per l'ordine pubblico e la sicurezza dello Stato" anche attraverso condotte precedenti di altri reati commessi: reati come strage, guerra civile, associazione mafiosa, vilipendio alla Nazione. Non c'è masturbazione sulla corriera per Canazei.
L'idea della deputata Segnana però è di quelle pedagogiche: "Queste persone devono essere punite in modo esemplare - afferma - perché se si condanna duramente qualcuno, il prossimo ci pensa due volte prima di fare la stessa cosa". Ora si vedrà cosa risponde il ministero, se anche per il prossimo inquilino del Viminale l'onanismo di montagna in soggetto psichiatrico è equivalente al vilipendio alla Nazione.