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Fugatti rimane sottosegretario e non si dimette per la campagna elettorale. Parere favorevole della Provincia
Per il direttore generale Paolo Nicoletti non c'è ineleggibilità ma solo incompatibilità tra le cariche di parlamentare e consigliere provinciale. L'opzione potrà essere fatta dopo il voto

TRENTO. Per essere sicuri di non sbagliare, il presidente della Lega trentina Alessandro ha chiesto un parere al direttore generale della Provincia Paolo Nicoletti: "Maurizio Fugatti si può candidare alle elezioni pur essendo sottosegretario a Roma?".
Secondo Nicoletti, il governo è formato dal presidente del Consiglio e dai ministri, quindi in senso stretto Fugatti non ne fa parte. Diversamente, non sarebbe solo incompatibile ma sarebbe addirittura ineleggibile. Spieghiamo la differenza: incompatibile è colui che non può ricoprire le due cariche contemporaneamente, come quella di consigliere provinciale e deputato, e subito dopo l'elezione basta dimettersi da uno o dall'altro incarico.
L'ineleggibilità è invece l'impossibilità di concorrere per la carica se si ricopre un determinato ruolo, e in questo caso anche l'elezione è incompatibile. Il parere di Nocoletti non è però 'il Vangelo' ma soltanto un'interpretazione personale della norma. Poi, insindacabilmente, dovrà decidere la Commissione elettorale del prossimo Consiglio provinciale.
Fugatti però, forte di questo parere, ha deciso che non si dimetterà da sottosegretario e farà la campagna elettorale rimanendo con un piede a Roma, perché non si sa mai cosa succede. Se sarà eletto presidente bene: lascerà il ministero e farà il governatore. Se perderà le elezioni si dimetterà da consigliere.
Se poi la Commissione consiliare sulle elezioni dovesse pronunciarsi, sarà a lui favorevole in caso di vittoria (perché sarebbe la sua nuova maggioranza a eleggerne il maggior numero di componenti). Se perdesse la sfida e la Commissione dovesse dichiararlo ineleggibile, cambierebbe poco: rimarrebbe comunque sottosegretario.