Il Governo ''azzera'' Giovanni Kessler dall'Agenzia delle Dogane. L'ex parlamentare: ''Nessuna valutazione su capacità e risultati''
L'annuncio è arrivato mercoledì sera al termine del Consiglio dei ministri. Di Maio sui social fa riferimento al fatto che Kessler, alla guida dell'Agenzia delle Dogane e dei monopoli da circa un anno, era un ex parlamentare Pd. E' stato sostituito con Benedetto Mineo

TRENTO. L'annuncio è arrivato ieri sera al termine del Consiglio dei Ministri, dalla pagina del vice premier Luigi Di Maio. Giovanni Kessler non sarà più al vertice dell'Agenzia delle Dogane e dei monopoli. Al posto dell'ex parlamentare del Partito Democratico, M5S e Lega hanno scelto Benedetto Mineo, in passato dirigente della regione Sicilia in quanto per circa 5 anni è stato capo di gabinetto di Totò Cuffaro e poi ai vertici di Equitalia.
In un post pubblicato su Facebook, Di Maio ha scritto: “Abbiamo anche azzerato i vertici dell’Agenzia delle Dogane e dell’Agenzia del Demanio. Dove c’erano rispettivamente un ex Sindaco del Pd e un ex Parlamentare del Pd ora ci sono Benedetto Mineo e Riccardo Carpino. Auguro un buon lavoro a tutti!”

Il trentino Giovanni Kessler oltre ad essere un ex parlamentare del Pd è anche un magistrato che si è occupato di lotta alla corruzione, alla criminalità organizzata e transnazionale. E' stato Alto Commissario per la lotta alla contraffazione dal 2006 al 2008, direttore dell'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) dal 2011 al 2017, e infine, fino a ieri, capo dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli.
Una scelta, quella fatta dal Governo Giallo – Verde che è stata presa come una doccia fredda da Kessler che questo pomeriggio, sempre tramite Facebook, ha voluto commentare.

“Sono stato ‘azzerato’ - spiega in un post - dal governo come capo dell’Agenzia Dogane Monopoli sulla base di una, vera o presunta, appartenenza di partito. Nessuna valutazione delle capacità, dei progetti, dei risultati. Uno spoils system di pulizia politica. Al di là del caso personale, è un atto che mette a rischio imparzialità e buon andamento degli organi tecnici della pubblica amministrazione”