La Lega e le opposizioni unite: ''C'è un progetto per riaprire subito il punto nascita di Cavalese''. Ma non è vero. Zeni: ''Chiacchiere da bar, si vergognino''
Fugatti, circondato da tutti i deputati e i senatori, annuncia l'esistenza di una relazione inviata all'Apss che riduce costi e tempi per la riapertura del punto nascite. Ma nessun documento è stato inviato e i comitati locali smentiscono. Zeni: "Bufale colossali"

TRENTO. Con quattro soldi si riesce a sistemare il punto nascite di Cavalese e in poche settimane si può ottenere anche il via libera per la riapertura, così le mamme della Val di Fassa e della Val di Fiemme potranno partorire i loro figli in santa pace e tutte le polemiche finiranno in un baleno.
Questo scenario è stato descritto stamattina durante una conferenza stampa affollatissima. Dietro al lungo tavolo nella sede del Carroccio c'erano Maurizio Fugatti con tutte le deputate appena elette, Giulia Zanotelli, Vanessa Cattoi e Stefania Segnana. Con loro anche la senatrice Elena Testor e il deputato Diego Binelli.
Ma non solo, l'argomento interessava anche Claudio Cia, Giacomo Bezzi e Walter Kaswalder, i rappresentanti delle opposizioni in Consiglio provinciale, schierati tutti assieme per puntare il dito contro Luca Zeni e l'amministrazione provinciale che secondo loro "non ha alcuna volontà politica di riaprire il punto nascite".
Ma veniamo alla 'soluzione' anticipata oggi, quella che se fosse così semplice sarebbe quasi una magia. Al fronte di una spesa di 750 mila euro per adeguare la struttura alle richieste del Comitato nascite nazionale, una spesa di soli 80 mila euro, e invece di lavori fino a febbraio del 2019, soltanto 50 giorni.
Questa ipotesi, secondo Maurizio Fugatti, che ne parlava circondato da tante teste che annuivano, è contenuta in una relazione inviata all'Azienda sanitaria provinciale e redatta da medici del posto, associazioni, e comunità della Val di Fiemme.
Peccato che il direttore dell'Apss Paolo Bordon non ne sappia nulla, che a lui nulla sia arrivato. E sentiti gli esponenti dei comitati locali che si battono per la riapertura del punto nascite si scopre che non esiste niente che assomigli a un documento, a una relazione: "Non abbiamo fatto nessuna proposta strutturata in questo senso".
Insomma, non c'è nessuna proposta. "Una bufala colossale", tuona Luca Zeni, l'assessore alla Salute accusato di non volersi spendere per la riapertura del punto nascite. "Su questi temi così sensibili dovrebbero imparare ad essere molto più responsabili. Non si possono raccogliere le chiacchiere al bar e trasformarle in soluzioni".
"Non so come lavorano i deputati a Roma - afferma - ma qui da noi si lavora in silenzio e si cerca di arrivare alla soluzione. Se veramente volessero contribuire alla riapertura del punto nascite dovrebbero evitare dio diffondere fesserie senza il minimo fondamento".
Zeni ripercorre i passaggi e spiega che la Provincia aveva ottenuto la deroga per il disagio orografico, riuscendo a garantire l'apertura ben al di sotto dei mille parti previsti dai protocolli nazionali. "Ora il Comitato percorso nascite nazionale ci chiede di adeguare la struttura e lo faremo. Ma non con le proposte strampalate della Lega".
L'assessore assicura che l'impegno è massimo. "Ma quale politico, e per quale tornaconto, vorrebbe ostacolare la riapertura del punto nascite di Cavalese? Ci sono delle regole, delle procedure - afferma - ci sono protocolli da rispettare anzitutto per garantire la salute di donne e nascituri".
A dimostrazione dell'impegno, Luca Zeni informa che proprio ieri si è recato a Cavalese il presidente del Comitato percorso nascite nazionale. "Ha potuto rendersi conto personalmente della situazione, visitando la struttura e raccogliendo tutte le informazioni necessarie".
L'assessore commenta anche l'anticipazione della prossima interrogazione di Claudio Cia su una possibile chiusura del servizio di laboratorio medico h24, a dimostrazione - per il consigliere - della volontà di non riaprire il punto nascita.
"Basta - sbotta Zeni - questi non sanno nemmeno quello che dicono. Strumentalizzano tutto per dimostrare l'indimostrabile, che la Giunta avrebbe già deciso di chiudere. Ancora una volta cantonate colossali".