Roberto De Laurentis: ''Gli altri? Senza idee, coalizioni solo per raccogliere voti. Ghezzi nulla di nuovo''
Il numero uno di Tre analizza la situazione politica a due mesi dal voto: "I Civici? Non li capisco. Il centrosinistra ha liberato risorse solo ora per fare campagna elettorale con i soldi della Provincia e le minoranze vorrebbero fare altrettanto, ma non è rispettoso verso i cittadini e la politica. Noi esprimiamo persone valide e di valore"

TRENTO. "Il programma ruota intorno al nome della forza politica, quindi territorialità, responsabilità e economia", queste le parole di Roberto De Laurentis, leader di Tre, che aggiunge: "I programmi si assomiglieranno tutti in quanto viviamo il Trentino, ma ciò che cambia sono le soluzioni, la voglia di applicare e portare avanti scelte e decisioni. Governare vuol dire anche fare delle scelte che spesso dividono".
Il centrosinistra sembra aver trovato la quadra, porta chiusa da parte dell'ex assessore Carlo Daldoss ai simboli di Pd e Upt. Le Stelle alpine defilate e le altre due sigle che strizzano l'occhio verso Paolo Ghezzi.
"Come nel film di Pieraccioni - prosegue - 'la sinistra c’è...', ma non vedo grosse novità, anche nel gergo tra slogan fatti come partecipazione e solidarietà. Prima è stato usato per far fuori Rossi, poi cerca soltanto di costruire un fronte per vincere, non governare. Ora aggiusta il tiro per stringere le fila almeno con Partito democratico e Upt: si cerca un nome nuovo di coalizione, ma senza programmi e idee, solo un nemico comune, cioè la Lega".
Una situazione fluida e giochi piuttosto aperti. "Noi ci proponiamo per un buongoverno - aggiunge De Laurentis - che non si è visto in questa legislatura e non è quanto avviene in questi mesi. Il centrosinistra ha sbloccato solo ora risorse per stabilizzare i precari, sistemare le ciclabili e tante altre misure. Fa campagna elettorale con i soldi della Provincia, cosa che gradirebbe fare anche la minoranza. Questo non è rispetto per i cittadini e nemmeno per la politica".
Sul palcoscenico ci sono anche i Civici, "un'entità che non si capisce. La confusione è tanta, tantissima - evidenzia il numero uno di Tre - ma le biglie prima o poi si devono fermare: un bene per tutti, soprattutto l'elettorato".
Scricchiola, ma non tanto, anche il centrodestra, i mal di pancia vedono come protagonista Claudio Civettini. Un veto che potrebbe portare Civica Trentina, ultima a essere entrata a far parte della coalizione, a scendere già dalla barca. "L'approdo della Civica - dice l'ex presidente degli artigiani - nel centrodestra è naturale. Certo, sono diversi i fuoriusciti per diversi motivi da Lega e Civica, quindi la convivenza non sempre può essere facile".
Se la Civica esce dal centrodestra, si può ipotizzare un asse con Tre? "Siamo certamente simili - commenta De Laurentis - a suo tempo si era intavolato un discorso con loro e Geremia Gios, ma tutto si è fermato. Preferiamo correre da soli e siamo contenti di questa scelta".
Come detto, a due mesi scarsi dalla chiamata alle urne, non ci sono ancora certezze, punti definitivi. "Un disastro - dice il leader di Tre - questo significa che ormai i candidati non hanno più peso, contano solo i capolista e i candidati presidenti. Si cerca di costruire qualcosa solo per vincere e così nascono coalizioni eterogenee solo per racimolare più voti possibili".
Ormai ci siamo abituati alle pillole sui social, ma come si muove Tre nei territori? "Ho una piccola rete - conclude De Laurentis - ma oggi non so dire quanto può pesare. Dalle categorie economiche ai cittadini, sono in contatto con tanti. Se a qualcuno interessano validità e valore delle persone che sono parte della nostra forza politica, allora Tre è una scelta naturale. Sono tanti i volti, anche nuovi, che si mettono a disposizione, nuova linfa per la politica, che è una cosa seria, anche se le altre forze politiche non sembrano volerlo dimostrare, impegnati a litigare per le poltrone".