Rossi non dà il patrocinio al Gay Pride: ''Folclore ed esibizionismo che non danno un contributo alla società trentina''
L'iniziativa che si terrà il 9 giugno non avrà il patrocinio della Provincia. Per il governatore la parata è "un evento che può portare a forti contrapposizioni"

TRENTO. Il primo Gay Pride nella storia del Trentino che si terrà il prossimo 9 giugno non avrà il patrocinio della Provincia di Trento. “In particolare la parata nel centro della città assume un aspetto più di folclore e di esibizionismo che sicuramente non apporta alcun contributo alla crescita e valorizzazione della società trentina e della sua immagine” è il pensiero del governatore Ugo Rossi che con questa decisione si smarca anche dal Comune di Trento che ha già concesso il patrocinio all'iniziativa definita dall'assessore Andrea Robol di “valore culturale e di promozione sociale”.
Una scelta politica che arriva alcuni giorni dopo le polemiche che avevano visto il consigliere di centrodestra Rodolfo Borga opporsi alla concessione del patrocinio della Pat all'evento. Per il consigliere provinciale, infatti nel documento di presentazione dell'iniziativa erano presenti argomentazioni contrarie alla famiglia tradizionale. Borga aveva soprattutto criticato la proposta, contenuta nel documento di Arcigay, dove si proponeva la “distribuzione gratuita di preservati e lubrificante nei luoghi di aggregazione,scuole, centri di aggregazione giovanile, università e carceri".
Ecco allora che per il governatore Rossi, il Gay Pride con la parata è “un evento che potrebbe generare una forte contrapposizione e quindi disinteresse e distacco su temi importanti che diversamente richiedono partecipazione e confronto”.
Un comportamento, quello del presidente Ugo Rossi alla guida di una giunta di centrosinistra più unico che raro. Su tutte le furie gli organizzatori che dopo aver ricevuto la comunicazione ufficiale hanno deciso l'immediata convocazione di una conferenza stampa che si terra nel pomeriggio di oggi.