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Dallapiccola: ''Ok a impianto di Bolbeno, ma questo metodo divide le comunità: un pasticcio in stile Lega''. Degasperi: ''Tassello di sviluppo turistico senza visione''
Per l'ex assessore la questione non è solo relativa al finanziamento da 4 milioni del Centro sci di Bolbeno e il successivo botta e risposta tra il sindaco di Pergine, Roberto Oss Emer, e l'assessore Roberto Failoni: "La sbornia di potere porta a offendere un sindaco che ha manifestato per la pace". Degasperi: "Le giustificazioni dell'assessore leghista lasciano il tempo che trovano in quanto in val Rendena gli impianti e le alternative non mancano"

TRENTO. "La politica dovrebbe cercare di costruire una società coesa e unita, trovare un punto di equilibrio senza prendere le parti di nessuno", queste le parole di Michele Dallapiccola, consigliere provinciale del Patt, che aggiunge: "Altrimenti si finisce per implementare il disagio sociale e l'invidia tra territori, come accade in questo momento".
La questione non è solo relativa al finanziamento da 4 milioni del Centro sci di Bolbeno e il successivo botta e risposta tra il sindaco di Pergine, Roberto Oss Emer, e l'assessore Roberto Failoni. La "crisi diplomatica" tra Giunta da una parte, Ateneo di Trento e Verona dall'altra. E ancora la scesa in campo sulla fusione delle Casse rurali, la gestione dei rinnovi dei contratti pubblici e della cooperazione internazionale. Sono solo alcuni esempi di una strategia divisiva.
"Questo modo di operare alla 'divide et impera' sembra far comodo a questa politica dei compartimenti stagni - aggiunge l'ex assessore - che valuta la gestione, il mantenimento delle sacche di voto e il consenso partitico localizzato anziché assumersi la responsabilità di gestire il bene comune e la collettività".
E poi è arrivato il "caso Bolbeno". "Un intervento particolarmente goffo per i tempi e i modi che amplificano la percezione del problema. Il tutto è avvenuto, infatti, all'indomani di una manovra finanziaria provinciale dove siamo stati richiamati all'austerità e alla ristrettezze economiche. Così - evidenzia Dallapiccola - una scelta a favore di una realtà locale meritevole è stata calata nel momento più sbagliato. Gli amministratori e i volontari di Borgo Lares, che come unica colpa hanno avuto quella di aver semplicemente portato avanti il loro compito, vengono messi in imbarazzo".
Puntare in modo deciso su Bolbeno ci può stare, ma è il modus operandi che finisce nel mirino dell'ex assessore. "Nelle stazioni a interesse locale - prosegue il consigliere provinciale del Patt - specialmente negli ultimi 5/10 anni si è investito con la stessa logica con la quale si investe in altri impianti sportivi: piscine, palestre, campi da calcio e d'atletica. A questo si può aggiungere che lo sci è lo sport nel cuore dei Trentini, una pratica che più di altre ci contraddistingue dal resto d'Italia. Come ogni attività sociale in Trentino anche questa coinvolge il volontariato esattamente come a Bolbeno, effettivamente pista dei miracoli per collocazione orografica ma anche come esempio di fertile collaborazione sociale".
Comprensibile l'intervento del sindaco di Pergine. "Evidente il disagio del primo cittadino - continua l'ex assessore - che denuncia le sue difficoltà economico-finanziarie e le sue recriminazioni. La mancanza grave è nell'atteggiamento della Giunta. L'investimento di Bolbeno andava presentato dentro a un quadro più ampio e mediante il raffronto delle ricadute sociali. Un taglio economico e scientifico e nelle opportune sedi istituzionali per mantenere uno spirito collettivo di comunità e non in una festa di piazza. Chiedo quali siano i piani di sviluppo della Giunta per il comparto sciistico nel prossimo triennio".
Un piano che avrebbe dovuto vedere l'intervento anche della società impianti di Campiglio. "La Giunta - conclude Dallapiccola - avrebbe dovuto stimolare una maggiore compartecipazione privata dei grandi caroselli sciistici finanziariamente in utile visto che poi quel vivaio di sciatori che si crea con le piccole stazioni fa girare i loro tornelli. Invece questa è un'azione tipica della Lega, un pasticcio figlio della fretta, dell'incompetenza e di quell'arroganza da sbornia di potere che porta poi l'assessore Failoni a schernire pubblicamente un sindaco che ha voluto portare una giusta sensibilità in una piazza italiana a favore della pace. Ma è la stessa demagogia applicata per i casi delle Casse rurali e dell'università, dei grandi carnivori della sicurezza pubblica. Forse la magnadora è ritornata".
Nulla di nuovo per Filippo Degasperi (Movimento 5 stelle). "Il governo del cambiamento semplicemente non cambia nulla. Decide poco e in peggio. La quota di Bolbeno e gli importi investiti attirano l'attenzione - dice - ma la Giunta si limita a portare avanti la politica avviata dal centrosinistra che negli anni ha lasciato sul campo 100 milioni per Folgaria. Non dico di togliere gli impianti domani, ma serve una strategia alternativa. Prima si agisce, prima si previene il rischio".
Insomma Bolbeno è un caso limite, ma che non si discosta dal passato. "Questo è un ulteriore tassello di sviluppo turistico senza valutare una visione futura. Le giustificazioni dell'assessore - conclude Degasperi - lasciano il tempo che trovano in quanto in val Rendena gli impianti e le alternative non mancano. I costi di gestione sono sempre più alti e bisognerebbe iniziare a pensare a qualcosa di diverso. Politicamente è la prosecuzione di un modus operandi poco lungimirante, quando servirebbe il coraggio di cambiare strada. Non c'è solo Folgaria, ma anche proprio la Panarotta o il Bondone, dove gli hotel sono stati venduti a meno del contributo ricevuto dall'ente pubblico. Ma ormai la letteratura è piena di questi esempi".