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La giunta del cambiamento rialza lo stipendio dei sindaci. Degasperi: ''Brutta figura, a Trento e Rovereto si prende più di Roma e Milano''
Il consigliere del Movimento 5 stelle mette nel mirino soprattutto il metodo: "Già ora i sindaci di Trento e Rovereto prendono più di quelli delle grandi città. Si doveva intervenire, ma solo sui comuni più piccoli e in modo più incisivo"

TRENTO. Nel 2020 i sindaci del Trentino Alto Adige guadagneranno il 7% in più. Una decisione presa il 31 luglio scorso nel corso del consiglio regionale. In questo modo la Regione spenderà ogni mese per i primi cittadini trentini 456 mila euro al mese.
"Sono proprio queste le azioni - commenta Filippo Degasperi del Movimento 5 stelle - che rischiano di far finire l'autonomia sotto attacco. In campagna elettorale non hanno mai accennato all'intenzione di alzare i compensi dei sindaci. I sindaci delle grandi città quali Roma, Milano e Napoli oppure Torino e Palermo incassano circa 8 mila euro. Il primo cittadino di Trento o Rovereto percepiscono di più, una disparità evidente. Una decisione presa praticamente senza poter discutere".
Il sindaco di Trento guadagnerà 9.432 euro lordi al mese, mentre quello di Rovereto 8.447 euro lordi, quindi a Pergine, Arco e Riva del Garda si passa a 7.461 euro. I comuni più piccoli invece vedranno indennità più basse ritoccate intorno a 1.140 euro. Un ritorno al 2013, cioè prima della spending review.
Non viene criticato il provvedimento a tutto tondo, ma il metodo lineare di alzare i compensi. "I primi cittadini hanno responsabilità e rischi. E' condivisibile - aggiunge il pentastellato - l'ipotesi di alzare le indennità dei sindaci dei comuni più piccoli, che percepiscono poco più di mille euro e hanno le stesse incombenze delle amministrazioni più grandi. Aumentare tutti del 7% non risolve nulla, anzi in proporzione i primi cittadini che prendono tanto percepiscono di più, mentre cambia pochissimo per gli altri, tanto che poi molti rinunciano. Si doveva intervenire sui comuni più piccoli in modo più incisivo".
In aula il disegno di legge è stato illustrato dal presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti. Il consigliere Peter Faistnauer (Team Köllensperger) ha evidenziato che gli amministratori sono oberati di burocrazia e responsabilità. L’assessore regionale agli Enti locali, Claudio Cia, si è associato. La votazione del ddl complessivo relativo alla finanza regionale fino al 2021 ha visto per la Provincia di Trento 19 favorevoli, 4 contrari e 3 astenuti. Per la Provincia di Bolzano invece 16 favorevoli, 10 contrari e 3 astenuti.
"C’è un precedente - conclude Degasperi - Carlo Cottarelli, che si occupava di spending review, aveva calcolato alcuni anni fa che gli stipendi in Regione sono decisamente più alti che nelle altre città italiane della stessa fascia di popolazione. A Trento il 68,5% in più, mentre a Rovereto il 164%, a Bolzano il 137%, a Merano addirittura il 217%. Il sindaco del capoluogo trentino guadagna più di Virginia Raggi a Roma e i dati sono aggiornati alla riduzione nel 2013 del 7%, ora la disparità aumenta. Così Trentino e Alto Adige rischiano di far brutta figura e mettere l'autonomia in condizioni di essere attaccata".